Il sogno di una sposa
Fiaba pubblicata da: Licia Calderaro
Le campane della basilica cattedrale suonavano a festa in quella splendida mattinata di sole, gli uccelli cinguettavano allegramente volando nel cielo limpido e azzurro, e le nuvolette bianche si muovevano lentamente spinte da un leggero venticello.
Alcune persone vestite in un modo molto elegante, aspettavano impazienti sul sagrato della cattedrale, l’arrivo di un qualcuno o di un qualcosa che sicuramente sarebbe arrivato molto presto.
Seduti sugli scalini invece, erano presenti due uomini vestiti con delle impeccabili giacche e cravatte di colore grigio, e si distinguevano dalla massa per le reflex che portavano appese al collo; perciò era ben chiaro che quei due dovevano essere dei fotografi professionisti e che quella non era di certo una giornata come tutte le altre.
Dopo alcuni minuti, finalmente la loro attesa venne appagata, ed ecco che una Ferrari testa rossa, ornata con un nastro bianco di tulle, arrivò sul sagrato con a bordo una splendida sposa.
Tutti rimasero incantati a vederla, tant’è che i due fotografi si alzarono di scatto dalla loro postazione e incominciarono a scattare foto a raffica.
Quella ragazza bionda era davvero molto bella, e quando il conducente della Ferrari scese dal mezzo per aiutarla ad uscire senza rovinarle il vestito, i presenti ebbero modo di ammirarla meglio. Non era molto alta, però il suo viso ammorbidito da un velo di trucco, emanava una luce talmente radiosa da farla sembrare una diva!
Il suo caschetto dorato risplendeva sotto la luce dei raggi solari e un lungo velo bianco era appuntato a mo di fiocco dietro alla sua testa.
Persino il suo splendido abito bianco, decorato con dei diamantini di swarowsky riluceva all’accecante evanescenza del sole, e il bustino con il taglio a sirena contribuiva a rendere più sinuose le sue forme.
La ragazza emozionata come non mai, salutò gli invitati alle nozze agitando il suo bouquet di orchidee viola, si calò il velo sul viso ed entrò in chiesa seguita da due bambine\ damigelle che le tenevano lo strascico.
Arrivata alla soglia, l’organista diede il via alla marcia nuziale, e così la sposa cominciò a percorrere la navata stringendosi il bouquet al petto, fino ad arrivare al suo promesso, che l’attendeva ai piedi dell’altare.