In un piccolo roseto, con l’arrivo della primavera, tutte le rose salutarono il sole e le belle giornate.
In un angolo, però, una rosa blu non si schiudeva, non sbocciava.
Il giardiniere voleva sostituirla, ma non aveva il coraggio di farlo: era rara e bellissima. Decise allora di darle tempo.
Una notte si destò dopo un sogno e corse subito nel roseto. La rosa era sbocciata e salutava la luna e le stelle con tutta la sua corolla: era mezzanotte.
Il giorno, però, non si apriva mai.
Il giardiniere pensò allora di darle un nome: la chiamò la rosa della mezzanotte.
In molti visitarono il roseto per ammirarla e scattarono fotografie. Il giardiniere, felice, rifletté:
«Grazie a quel sogno premonitore ora ho un tipo raro di rosa, che amo più di tutte le altre. Le stranezze attraggono», pensò, annaffiando le sue amate rose.
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