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Tutte le fiabe di piera.arcostanzo

Questa la raccolta personale di piera.arcostanzo. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.

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Brividi, manette…e croissant al cioccolato

– Mamminaaa ! Dove sei? Vieni a prendermi, per favore! – Federica si era svegliata e cercava come sempre le coccole della mamma.  Erano quasi le dieci : il sole splendeva ormai alto nel cielo.

– Arrivo subito, tesoro mio! – e così dicendo Mary pose la piccola Martina nel seggiolone per andare ad accogliere con un grande, caloroso abbraccio il risveglio della sua primogenita.

 Fefè – questo era il nome con cui era familiarmente chiamata Federica – si strofinava gli occhietti ancora assonnati. I suoi capelli arruffati e scomposti testimoniavano l’agitazione di una notte trascorsa rigirandosi nel lettino, incapace di prendere sonno per la troppa emozione. Le lenzuola erano ammucchiate ai piedi del letto, ridotte in un groviglio, afflosciate come un pallone sgonfio.

Brividi, manette…e croissant al cioccolato

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Nel cuore della quercia

Appollaiata sul ramo più alto, come una sentinella sulla torre di un maniero, la guardiana della quercia scrutava pensierosa l’orizzonte. Per scacciare la calura agitava tra le zampe una robusta foglia, che muovendo l’aria le scompigliava le piume leggere del capo, creandole attorno una maestosa aureola intermittente.

Aveva strappato a malincuore quella foglia al suo vecchio albero posto al centro del piccolo giardino pubblico, unica oasi verde in quel desolato quartiere industriale soffocato da mostruosi palazzi. Era il mese di agosto e, come ogni anno, la città semideserta boccheggiava aspettando l’autunno per ritrovare, col sapore della vita frenetica, la mitezza dei primi mesi autunnali.

Nel cuore della quercia

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Voglio guardare in faccia la luna

La sua stanza era piena di giochi.

Ce n’erano per tutti i gusti e di tutte le fogge: bambole e bambolotti, lavagne e gessetti colorati, chiodini di plastica, pentole e fornelli, …ma ciò che più la divertiva era andare sull’altalena.

Questa passione era nata in Federica fin dai primi mesi di vita, quando la nonna, portandola al Villaggio della Gioia a vedere le caprette e gli agnellini che pascolavano, si soffermava con lei nel parco per godersi l’aria salubre dei pini.

La piccola le si aggrappava stretta strettae insiemesi abbandonavanoal rilassante dondolio dell’altalena. Quando poi giungeva il momento di andarsene,Fefè – così veniva soprannominata familiarmente Federica – cominciava a frignare, per poi sbottare in un sonoro pianto, allorché la nonna la sedeva nel passeggino per riportarla a casa.

Voglio guardare in faccia la luna

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Tra polvere … e cielo

–  Sono veramente stufo di fare sempre la stessa strada , nello stesso posto, fra le stesse cose – sbuffava ansimando il Povero Folletto , mentre s’intrufolava negli angoli più nascosti della cucina della famiglia Giacmul, ingoiando polvere e oggetti di ogni sorta. Alla sua veneranda età – aveva ormai 10 anni – avrebbe voluto godersi la libertà, uscire da quella casa di cui conosceva a memoria ogni piastrella, per averla strofinata migliaia di volte.

– Voglio scoprire il mondo, voglio conoscere gente diversa, provare nuove emozioni! – andava pensando tra sé.

– Sono ormai troppo vecchio e troppo stanco per infilarmi sotto i divani e le poltrone a ingozzare tutto ciò che gli altri abbandonano distrattamente sul pavimento – rimuginava in silenzio nell’angusto ripostiglio, dove lo avevano parcheggiato stanco morto, dopo avere ripulito tutta la casa.

Tra polvere … e cielo