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Il tappo fortunato

Fiaba pubblicata da: fatabianca1983

C’era una volta un bel tappo di sughero, lucido lucido che profumava di buon vino rosso.

Se ne stava tutto fiero in cima alla sua bottiglia in un’antica cantina, fresca e in penombra, all’ultimo piano di un palazzo tinto di rosso fuoco. Finché…

Una domenica mattina la padrona di casa si svegliò di buon’ora ed iniziò a sfaccendare tra stoviglie e tovaglie ricamate e preziose. La sua mano destra si avvicinò, più volte, ad aprire la porta che portava alla cantina. Era incerta su quale faccenda sbrigare prima. L’aria di primavera si riempì, all’improvvisa, del dolce rintocco delle campane: era mezzogiorno.

Le sue gambe, lunghe e bianche, si diressero, finalmente, verso la cantina per scegliere il vino. Sullo scaffale era rimasta solo una bottiglia di vino: rosso.

La bottiglia iniziò ad agitarsi per nascondersi e sfuggire alla mano della padrona. Non ce la fece.

Mentre le gambe della signora correvano veloci sulle scale di legno, il tappo iniziò a piangere, tanto che la mano della signora si bagnò tutta di vino. La donna stappò con forza la bottiglia, senza riguardo alcuno.

Gli ospiti arrivarono. Il pranzo iniziò. Il bambino, stanco dei lunghi discorsi degli adulti, scoprì il tappo caduto sotto il tavolo ed iniziò a giocarci.

Lo fece diventare una barchetta nel laghetto del giardino. Il tappo pianse. Di gioia.



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