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Tutte le fiabe che parlano di "senilità"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "senilità", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Un giorno di tanti anni fa

Un giorno di tanti anni fa, non so dove o non si sa, un ometto curvo con il bastone cercava la sua felicità.

“Mi scusino lor signori, siate gentili, ho perso un qualcosa  di prezioso: i miei anni, la mia serenità, i miei ricordi, erano tanto cari!”

Così diceva ai passanti intenti ad ammirare le vetrine dei negozi che vendevano a cuor sincero, cento, mille o più balocchi.

“Ma buon uomo, la felicità è una goccia piccola in mezzo a tante gocce, c’è chi la trova in un secchiello, chi nel fondo di un oceano. La felicità può essere di chi la crea, come fosse un grande artista. Chi è felice solo con un sogno, anche inventato, chi mangiando un panino, solo con una fetta di prosciutto. Chi facendo il farabutto, ma quella non è felicità, è illusione.”

Un giorno di tanti anni fa

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Gocce di primavera la fata più anziana.

Un tempo Gocce di Primavera, viveva serenamente tra foglie e fiori.

Giocava con la rugiada e la brina. Un giorno la bellissima, fata, si allontanò dal suo territorio, e si trovò disorientata, in un territorio isolato, assolato.

Lì c’era un albero di frutta, i frutti erano invitanti rossi scuri sfiorati dal sole.

Le venne sete ne assagiò uno.

Era dolcissimo, ne avrebbe mangiati altri.

Dopo poco tempo, si senti stanca si sedette sotto l’albero e si addormentò.

Gocce di primavera la fata più anziana.

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Il vecchio lupo malandato e la pecorella

«Mi son spogliato di tutti li vizi», disse un giorno un vecchio lupo alla pecorella,«mo’ possiamo stare assieme e vivere felici. Come vedi son tutto spelacchiato e frusto, la dentatura è marcia, le forze più non me sorreggono, camino a stento e con un bastone in mano. Ormai m’accontento di mangiare una semplice brodaglia che mi prepara Commara Volpe, giusto per  placare quella poca di fame che ancora m’è rimasta in corpo. Adesso che son vecchio e stanco vorrei redimermi de li peccati commessi in gioventù e domandar perdono a tutta la tua specie per quante volte mi son nutrito d’un tenero cosciotto».

Rispose allor belando la giovane pecorella:
«Giacchééé avete dichiarato testééé d’esser in cattiva sorte e di non poter più nuocere alla mia specie;poichééé vi vedo in questa condizione malridotta,  vi faccio allor il piacer di metter fine alle disgrazie vostre».

Il vecchio lupo malandato e la pecorella

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La saggezza dei vecchi

Ulivi, alberi antichi
dai tronchi rugosi,
contorti, scavati

fedeli riproduzioni
di uomini vecchi,
stanchi, bruciati dal sole
che siedono
sulle panchine delle piazze.

Entrambi attendono
senza fretta 
lo scorrere delle stagioni

La saggezza dei vecchi