C’era una volta un mondo fatto di 1 + 1 = 2 dove tutti vivevano sereni nelle proprie certezze, ma anche nella consapevolezza, per quanto bella a volte noiosa, del sapere che 1 +1 = 2 oggi e pure domani.
Ci fu poi un bel giorno in cui ti guardò con quel sorriso che fa perdere ogni punto di riferimento anche alla mente più matematicamente convinta che 1 + 1 faccia 2.
Da quel giorno 1 + 1 fece 3 e un leggero profumo, embrionale, di fiore primaverile era nell’aria. Come una piccola margherita che ancora deve sbocciare, ma che inizia a farsi spazio nell’amniotico tepore di madre terra.
Niente principi e principesse, sarebbe troppo fiaba e si potrebbe persino credere che esista solo nell’immaginazione. Invece quel 3 è concreto, palpabile, si muove, vive e cresce. Sono quasi convinto di averlo persino visto sorridere.
E’ un 3 sempre più tondo, con quella sua aura da numero perfetto che illumina gli occhi di 1 e 1.
Basta poco a pensare che 1 + 1 abbia sempre fatto 3, ci si abitua ad un pensiero che inizi a cullare ancora prima di poterlo fare davvero.
1 + 1 = 3