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Tutte le fiabe che parlano di "macchina del tempo"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "macchina del tempo", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La scatola dei bottoni

C’era una volta una scatola…che strana storia, direte voi, cosa mai si potrà raccontare su di una scatola? Eppure questa di storie da raccontare ne aveva tante, una diversa dall’altra, perché non era solo una scatola semplice e vuota, ma era una scatola di bottoni…

Per tanti anni aveva abitato in quella casa, era riposta sul mobiletto di legno accanto alla macchina da cucire che la nonna usava per svolgere il suo lavoro di sarta. Era una scatola verde, di cartone, semplice , ma con all’interno un cuore fatto di tanti bottoni, di ogni dimensione e colore, sempre pronti ad essere usati all’occorrenza.

Erano felici i bottoni, in quella casa stavano bene, la sarta li trattava con gentilezza ed era solita attaccarli su bellissimi abiti, fatti di tessuti pregiati, sopra ai quali era un piacere accoccolarsi; erano sempre curiosi di scoprire dove sarebbero andati, in quali case, con quali persone avrebbero abitato e quali avventure avrebbero vissuto.

La scatola dei bottoni

La signora del tempo (14) / La poesia di W. Shakespeare

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Qui tutte le puntate.

La Roma imperiale si estendeva ai piedi del monte Palatino. Il sole stava tramontando, il Tevere brillo, era un magnifico paesaggio, un uomo e una donna stavano seguendo il sentiero che portava in cima. La donna aveva lunghi capelli color biondo rame, occhi azzurri, un delicato nasino e labbra ben disegnate. Portava una lunga tonaca bianca che le lasciava le braccia scoperte, una cintura d’argento era morbidamente appoggiata sui fianchi, ai piedi sandali dello stesso materiale. Non portava gioielli, soltanto due medaglioni, con le stesse incisioni, uno era piccolo mentre l’altro era più grande, sulle spalle un mantello rosso. L’uomo era un soldato, ma anche l’imperatore dell’impero. Si fermarono davanti a una casa a due piani, la donna guardò la città e sussurrò:

«Mi mancherà questo panorama».

«Allora restate e diventate la mia imperatrice», disse l’uomo con calore.

«Mi spiace Cesare, il mio destino e lontano da qui, e soprattutto voi dovrà seguire il vostro».

La signora del tempo (14) / La poesia di W. Shakespeare

La signora del tempo (9) / Luce e la macchina del tempo

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Qui tutte le puntate.

Era la vigilia di Natale, Luce per far contenta Linda, che l’aveva pregata in tutti modi di restare a festeggiare il Natale con lei e la famiglia, si era presa una pausa dai viaggi nel tempo e nello spazio. Luce si era appena cambiata, un corto vestito bianco, che risaltava la sua elegante figura, si era messa una rosa rossa fra i capelli.

Luce stava ancora guardando la sua immagine riflessa, quando il piccolo vortice che la trasportava da un luogo al altro, la avvolse, quando il vortice si fermò Luce, si trovò in una stanza che non era la sua.

La signora del tempo (9) / Luce e la macchina del tempo