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Tutte le fiabe che parlano di "giappone"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "giappone", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Origami per amore

Ogni mattina Yuki, un bambino giapponese, si guarda allo specchio per ore prima di uscire di casa.

Vuole essere bello per Zoe, la sua compagna di scuola con gli occhi color savana.

Zoe ama disegnare e durante le lezioni riempie il quaderno di leoni, giraffe ed elefanti.

Yuki sogna di sposarla e di andare a vivere in Africa, dove Zoe potrebbe ritrarre tutti gli animali dal vivo.

Per farla innamorare decide di fargli trovare ogni giorno, sul suo banco, un animale fatto di carta con all’interno una piccolo pensiero.

Tutte le mattine Zoe sorride davanti a quel dono misterioso.

Origami per amore

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I gabbiani di Oiso

Canta la nenia del mare
mentre il vecchio pescatore
comincia a narrare.
-Tukadai, nobile poeta
rischiò un giorno d’annegare
nella baia di Oiso
salvato dalla splendida Kinu
se ne innamorò perdutamente.
Le chiese di sposarlo
ma lei, abile e fiera tuffatrice
rifiutò più e più volte

I gabbiani di Oiso

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Una lettera pericolosa

Molti e molti anni fa, in Giappone, c’era un ricco signore che aveva molti servi analfabeti. Un giorno disse ad uno di essi: “Prendi questa lettera e và in città a ritirare una spada, che ho acquistato ieri dal venditore.”

Il servo partì di corsa ben felice dell’incarico di fiducia ricevuto dal padrone, ma nell’attraversare un fiume, la lettera si bagnò. Per timore che lo scritto si rovinasse, egli lo stese sopra un sasso e sedette in terra, in attesa che si asciugasse.

Passò di un guerriero, il quale, vedendo la lettera stesa al sole, la lesse e poi gli domandò: “Ma lo sai tu, quello che c’è scritto su questo foglio?”

Una lettera pericolosa

specchio-matsuyama

Lo specchio di Matsuyama

Tantissimi anni fa, nell’antico Giappone, vivevano a Matsuyama, nella Provincia di Echigo, un uomo e sua moglie.

Quando questa storia ha inizio, erano già sposati da alcuni anni e la loro unione era stata benedetta dalla nascita di una bambina, che era la gioia e l’orgoglio della loro vita, e pensavano che sarebbe stata una fonte d’infinita felicità nella loro vecchiaia.

Giorni incisi a lettere d’oro nella loro memoria erano stati quelli che avevano segnato l’uscita della bambina dalla prima infanzia; la visita al tempio quando aveva appena tredici giorni, con la mamma che la portava in braccio orgogliosa, vestita con il kimono da cerimonia, per metterla sotto la protezione della divinità di famiglia; e poi la sua prima festa delle bambole, quando i genitori le avevano regalato una serie di bambole e i loro corredini da arricchire un anno dopo l’altro; e poi l’avvenimento forse più importante, al suo terzo compleanno, quando il suo primo obi, tutto oro e scarlatto, era stato legato intorno al suo vitino a simboleggiare che aveva oltrepassato la soglia della prima infanzia e l’aveva lasciata alle spalle.

Lo specchio di Matsuyama

gru

Tsuru la gru dalle lunghe ali

C’era una volta una bellissima gru dalle meravigliose piume di un candore abbacinante e gli occhi di una cangiante tonalità viola scuro, di nome Tsuru.

Animo nobile e coraggioso, saggia e sincera, leggiadra nei suoi movimenti e splendida nel volo, la dolce creatura, trascorreva i suoi giorni compiendo il proprio dovere, col becco ben levato in alto, superba e attenta. 

Dal cuore buono e leale, decisa e coraggiosa, era lei infatti impavida e valorosa, a vegliare fra Cielo e Terra sulle proprie Genti, affinché nulla di male potesse turbare la loro armonia, con attenzione e cura infiniti.

Tsuru la gru dalle lunghe ali