Il bizzarro paese
C’era un Paese in cui le auto costavano in base alle prestazioni che erano in grado di fornire; se andavano veloci costavano un tot, se avevano la carrozzeria pregiata un tal’altro, se consentivano di azionare i vetri in modo automatico, erano addirittura considerate un privilegio.
C’erano auto che era impossibile trovare sul mercato da tanto erano prese d’assalto dalla gente; c e n’erano alcune che ognuno avrebbe fatto carte false pur di avere per sè e che facevano impazzire gli operai, costretti dalle elevatissime richieste a frenetiche giornate di extra lavoro in fabbrica.
Quando i fortunati scorrazzavano per la contrada con l’auto nuova di pacca, segnalata dal vermiglio acceso della carrozzeria lucentissima, era tutto un commento di favore e invidia: “To, hai visto Ernesto, con la VX nuova? chissà come avrà fatto a comprarla! vedi tu se anche io il prossimo anno non me ne compro una, addirittura più bella!” e a seguire un coro di appunti rancorosi e astiosi.


