Una renna coraggiosa

Fiaba pubblicata da: Redazione

Al polo nord tutti gli aiutanti di Babbo Natale ,  elfi,  gnomi erano indaffarati per la preparazione del Natale.

Erano mesi  che si davano da fare : gli gnomi progettisti disegnavano il progetto a matita, poi quelli che lo riproducevano con il legno per capire se poteva essere adatto come  giocattolo per i bambini, ma soprattutto  gli elfi dentro ad una stanza pensavano ai giocattoli innovativi, quelli che oggigiorno vengono apprezzati dai ragazzini più grandi.

La stanza dei pensatori era una cosa meravigliosa: tutte le pareti erano colorate dalle più svariate tonalità, vi erano dipinti personaggi della loro fantasia , vari oggetti dalle forme più strane e forme e poi giustamente anche dolci e leccornie contornavano il tutto. Nell’aria vagavano bolle, fatine , maghetti che ballavano al suono di una musica bassa che cambiava di  tanto in tanto. Tutto questo serviva per stimolare la fantasia degli elfi pensatori…….come se ne avessero bisogno!!!!

Ma vicino alle casette degli elfi , vivevano le renne, fondamentali per il Natale.

Esse passavano tanto tempo a tenersi in esercizio fisico e mentale per quella unica e specialissima  notte, quando avrebbero volato alla velocità della luce per portare Babbo Natale in tutti  tetti dei bambini e lasciare i doni sotto gli alberi addobbati a festa.

Quest’anno era un anno speciale!!! Quest’anno c’era una novità !

Quale novità?  Che novità ?

Ebbene nella stalla una renna stava dando alla luce la sua cucciolotta…..

Per aiutarla le renne avevano sospeso il loro allenamento, erano tutte intorno a lei a confortarla. Chi la aiutava a respirare nel modo giusto, chi si rosicchiava  gli zoccoli nervosamente, chi stava con la bocca aperta per il lieto evento, chi  non riusciva a stare ferma, chi dava segnali di partorire anche lei, insomma erano tutte inquiete ad aspettare il momento della nascita.

“Arcipicchia , ma quando nasce?….e poi….dobbiamo pensare al nome! che nome gli diamo?” dicevano tutte  in fibrillazione….”

“Ragazze mie,- disse la più saggia -, ora pensiamo a farla nascere, al resto  penseremo più tardi”.

Dopo qualche ora….Ecco era nata.

“Splendida creatura dei ghiacci dal color della neve, dalle zampe minute e lunghe, e dal sorriso splendido della mamma.

“Oh quanto è bella! Quanto è dolce e come è bianca …..come la neve, come è candida …….come l’innocenza degli…..elfi!!” esclamavano tutte , a ruota libera senza trattenere le parole…..

“Come la chiamiamo? “ disse la renna più insistente.

“Scusate”, disse una renna che si era incantata a guardare il  fresco e lucido manto della piccola , ”Biancolina è il nome più giusto per lei! Osservate il suo manto bianco, il suo pelo lucido, non possiamo che chiamarla Biancolina!!!”

“ Giusto!” la renna saggia esclamò “ la chiameremo Biancolina, la renna bianca e piccina”.

La nuova nata , come tutte le nasciture, doveva mettersi in piedi ed avvicinarsi alla sua mamma per prendere il latte. Ma……..qualcosa non va……..la piccolina pur con tutta la sua forza e il suo coraggio  non riusciva a stare un piedi.

Poi improvvisamente si accorsero che Biancolina aveva una zampetta un po’ più corta delle altre e per quanto provasse a tirarsi su, non riusciva a stare in piedi.

“Guardate la piccola a una zampetta più corta…..!” le renne adulte cercarono di aiutarla mentre purtroppo le renne più piccole e più giovani, iniziarono a prenderla in giro e a canzonarla.

“Sei storta, sei zoppa!!!! che buffa che sei!”

La renna saggia le zittì e le mandò via a riflettere sulle loro parole offensive sia per la piccola nata sia per la sua mamma!

“Vieni su’ ti aiuto ad andare dalla tua mamma, non preoccuparti si aggiusterà tutto, vai dalla mamma!” le disse e la avvicinò per prendere subito il suo latte.

La mamma era sconfortata perché non si spiegava questo problema e se la coccolò e la allattò rassicurandola, mentre tutte le renne si riunirono per cercare di capire come possa essere successo e avvisare Babbo Natale dell’accaduto.

“Babbo, Babbo Natale, vieni nella stalla è accaduta una cosa ……vieni presto ……vieni” e lo spingevano con il muso, lo tiravano con i denti, chi lo spingeva da dietro con la testa, che con le cornette sul capo, chi con il sedere….insomma fatto sta che Babbo Natale in pochi secondi arrivò alla stalla.

“Oh che meraviglia!” esclamò” è uno splendore!!!!” Babbo Natale si accorse subito che una zampetta era più corta e osservò il viso della nuova mamma triste e sconsolato , mentre Biancolina cercava nonostante tutto di camminare e avvicinarsi a Babbo Natale anche se a fatica e la abbracciò fortemente. Le diede il benvenuto nel suo villaggio senza farle notare il suo problema.

Purtroppo Biancolina si accorse presto della sua anormalità fisica perché le altre renne la isolavano.

“Biancolina , perché non corri, vieni a giocare con noi?, dai muoviti, ma come sei lenta !!!”

Biancolina cercava con tutte le sue forze di starle dietro ma inciampava continuamente e cadeva, ma …

“Non voglio mollare, ci riuscirò a correre come le altre forza Biancolina , coraggio!” si diceva nella testa.

La mamma di Biancolina andò a parlare a Babbo Natale .

“Tranquilla, sono sicuro che anche lei troverà il modo di volare e di farsi rispettare dalle altre renne sciocche perché giovani, non si rendono conto che non è importante l’aspetto fisico, vedrai stai tranquilla!!!, si sistemerà tutto!” le disse.

Giorno dopo giorno Biancolina cercava di riuscire a fare tutto quello che facevano le altre anche se una sua zampetta era più corta delle altre.

Non si rendeva conto che rinforzava la sua forza d’animo e la sua caparbietà. Biancolina era coraggiosa più delle altre che non sapevano altro che fare bla bla bla bla, usavano le parole per schernirla.

Arrivò il tanto temuto giorno dalla  madre di Biancolina:  iniziare la scuola di volo.

La renna maestra invitò a partecipare ad un piccolo banchetto per festeggiare il primo giorno di scuola.

Tutte correvano al tavolo e quando arrivò Biancolina  per assaggiare le leccornie e dolci di tutti i gusti, non trovò più niente.

Era troppo tardi. Le altre si erano sbaffate tutto!

Ma lei non si scoraggiò, mangiò i resti delle altre .

“Che forza d’animo, che coraggio devo sostenerla, se lo merita !” pensava tra sé la maestra.

Ecco che fu il  momento di provare a volare.

Tutte in fila ad attendere il via della maestra.

“Mi raccomando quando correte, cercate di alzare la testa , le orecchie in posizioni alare, datevi una spinta con le zampette e vedrete che prenderete il volo!” la maestra spiegò.

“Via!” urlò la maestra e uno dietro l’altra partirono .

Quasi tutte riuscirono alla prima , altre alla seconda , alla terza, solo Biancolina non riusciva  quel giorno.

Tornò dalla sua mamma e raccontò la sua giornata.

“Sai mamma, non sono riuscita ma vedrai che domani riuscirò , ce la metterò tutta!”

La mamma la guardò con tenerezza.

Il giorno dopo fu la stessa cosa.

Passarono giorni ma Biancolina non riusciva a volare

Una notte la piccola renna pensò a costruirsi una specie di  attrezzo a spirale con un appoggio per la zampetta. La appoggiava all’interno e mentre correva, prese la spinta e la molla gli diede l’aiutò a volare. Era entusiasta come la maestra!

“Mamma, mamma,! Ho costruito una molla e che mi aiuterà a volare…..cioè a prendere la spinta e a volare come le altre.” disse alla mamma.

“ Brava Biancolina la tua pazienza e la tua immaginazione ti sono serviti a qualcosa ….speriamo che funzioni.” rassicurò la mamma.

Dopo giorni e giorni Biancolina andò da Babbo Natale.

Babbo Natale sospese ciò che stava facendo per incontrarla e controllare l’oggetto della piccola renna: era una molla. “

“Bene bene bene…..mmmmhhhh,mmmmmhhhhh” girava intorno alla molla , la prese in mano , la guardò, la girò, a destra , a sinistra, su e giu’, “mmmmmhhhhh bene , bene,”

“Ma Babbo Natale, cosa dici , non parli, ti piace?” entusiasta saltellava.

“Penso che possa funzionare, sei stata bravissima,  più brava dei miei gnomi pensatori e ingegneri, dai andiamo a vedere se funziona!” disse Babbo Natale.

Biancolina si presenta dalla maestra e dalle sue compagne di volo , con Babbo Natale e tutte si guardarono attonite.

“Babbo Natale qui ?”

“Che onore!!!! ma come mai con Biancolina?!!!”

“Buongiorno ragazze mie , oggi sono venuta a vedere le prove di volo ma specialmente a vedere se l’ingegno che Biancolina con pazienza e intelligenza ha costruito con le sue zampette, le servirà a volare”.

“Vai Biancolina, sono attento, aspetta mi pulisco gli occhialetti sennò non riesco a guardarti bene!” affermò Babbo Natale, sedendosi faticosamente su uno gabello.

La renna  prese la rincorsa.

E 1 e 2, 3, 4, 5,…..viaaaaa  Biancolina mise le orecchie  nel modo giusto ,  e su ….la molla si piegò e poi si tese e voilà Biancolina prese il volo .

Tutte con la testa all’insù, Babbo Natale soddisfatto sorrideva , la maestra orgogliosa della sua piccola renna coraggiosa , guardavano la renna volare , volteggiare e urlava:

“ wowww, uuuuuhhhhh, e vai, volo guardate , volo come tutte voi!”

Si azzardò pure a fare piroette e ogni tanto prendeva l’equilibrio e uuuuuuuhhhhh, sfiorava gli alberi , i sassi,- eh beh era ancora inesperta!- poi lentamente scese e abbracciò la maestra e Babbo Natale  soddisfatta e ed entusiasta.

Le renne la guardarono e capirono che anche se aveva un piccolo problema, la sua forza di volontà e il suo coraggio non l’avevano fermata. Erano quasi invidiose che era riuscita non solo a trovare il modo di volare ma che aveva scomodato Babbo Natale che con fierezza le dedicò del tempo e la maestra aveva un sorriso di chi sapeva che Biancolina  non si sarebbe scoraggiata..

Così fu che tutte le renne le si avvicinarono e la attorniarono con felicità e le fecero i complimenti.

Biancolina non stava più nella pelle per raccontare tutto ciò che era successo alla mamma e corse con la molla, un po’  a piedi , un po’ volando .

Ops, un albero, ops un sasso, ops la neve, andava a sbattere dappertutto, piena di lividi la piccola renna arrivò a casa e la mamma era già in attesa di novità e quando la vide , si soffermò a guardarla . La renna sembrava avere un alone luminoso intorno e piccole stelline che la circondavano, un sorriso smagliante, e la mamma non fece altro che comprendere la sua riuscita del volo.

“Mamma, mamma sono riuscita a volare….la molla ,….Babbo Natale… le renne…”

“Piano , piano calmati e raccontami.” disse la mamma

Fece sedere Biancolina e le porse una bella cioccolata fumante con……una bella spruzzata soffice,  bianca panna e …

La mamma  sorrideva talmente a lungo che quasi si bloccarono le mandibole.

“Mia figlia…..con il suo coraggio e la sua forza di volontà è riuscita ad ottenere a essere uguale alle altre. É riuscita nel suo impegno!” pensò .

La sera arrivò papà renna e tutte e tre decisero di andare a ringraziare Babbo Natale per aver avuto fiducia in Biancolina nel suo esperimento.

Si aprì il portone e ad accoglierli Babbo Natale vestito a festa, disse a loro: “Entrate amiche, vi stavamo aspettando, perché oggi è una giornata speciale. Biancolina come tutti sappiamo è una renna preziosa. Gli abbiamo fatto una bellissima festa…….servitevi pure i miei gnomi cuochi hanno preparato dolci, bignè, riccioli, pannetti, sgorbolini, cannucce ( tutti dolci tipici di casa Natale, non esistono da nessuna parte) e tante altre cose per festeggiare non tanto il primo volo di Biancolina per aver affrontato le sue paure e i suoi limiti. Quindi onore a  Biancolina e le prometto che sarà la prima renna del gruppo quando sarà il suo momento e poi c’è anche un regalo! Una bellissima molla costruita con l’amore di tutti gli elfi giocattolai. Eccola Biancolina è tutta tua.”

Le renne abbassarono lo sguardo perché avevano capito il rimprovero .

La renna aveva le lacrime agli occhi.

Passarono anni e le renne crebbero e finalmente arrivò il momento che Biancolina e le sue compagne sostituirono le renne più anziane . Come Babbo Natale aveva promesso, Biancolina si mise davanti alla fila tutta orgogliosa.

Cosa dite bambini…..Biancolina era la renna più felice del Polo Nord!!!!



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