Una spiaggia senza tempo

Fiaba pubblicata da: daniela p.

Adesso chiudi gli occhi e prova a immaginare una spiaggia, immagina il calore del mezzogiorno, immagina la sabbia che sembra dorata sotto i raggi del sole d’estate, immagina il suono delicato delle onde instancabili che si lasciano trasportare dalla marea.

Che cosa puoi immaginare ancora su una spiaggia?

Una bella conchiglia , di quelle grandi che se la avvicini all’orecchio dentro puoi sentire la voce del mare . E poi? Dei bambini che giocano? No, i bambini non ci sono, e non hanno lasciato nemmeno i loro secchielli e le palette. Degli ombrelloni? No, no, nemmeno quelli , non ce n’è nemmeno uno…

Dirai , ma che cosa potrà esserci in questa spiaggia? Per farti indovinare ti darò un indizio, ti dico che ci sono delle cose che mai ti sogneresti di trovare …hai pensato qualcosa di originale? Beh io ti dico che non hai indovinato di sicuro, perchè c’è una cosa che sulla sabbia non si è mai vista… un mobile di legno e che cosa spunta da questo mobile? Come dici… dei cassetti? I calzini? No no, troppo semplice, da questo mobile spunta un ramo di un albero . E che cosa spunta dal ramo? Un fiore, mi stai dicendo… no, no. Un frutto, no no, nemmeno per idea, né una mela né un’albicocca, da quel ramo spunta un orologio. Ma potrà essere un orologio normale, di quelli che fa tic tac?? Assolutamente no, è un orologio molle.

Devi sapere che inizialmente l’orologio era uno di quelli normali, come magari porti anche tu al polso; il proprietario ne aveva quattro e li portava nel taschino, come fanno tutte le persone molto eleganti,perchè lui era un pittore e ci teneva tanto a vestire bene. Portava anche dei baffi lunghissimi all’insù che gli davano un’aria molto simpatica.

Un giorno, il nostro pittore che si chiamava Salvador Dalì stava facendo una passeggiata sulla riva dell’Oceano, sulle coste della Spagna, il suo paese, quando una mareggiata lo bagnò e bagnò anche i suoi orologi,che per magia diventarono morbidi come di gelatina.

Tutto bagnato, Salvador decise di mettere ad asciugare al sole i suoi amati orologi e li stese come fossero delle lenzuola : uno sulla conchiglia, uno sul ramo e due li appoggiò sul mobile . Ancora, sotto il sole che fa brillare d’oro l’Oceano, Salvador aspetta che si asciughino e che tornino normali. Non sa nemmeno più che ore sono, ma a lui non interessa, quella è la spiaggia senza tempo.



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