E la penna sognò
Fiaba pubblicata da: Maria Iannaccone
La penna a sfera Lella apparteneva a uno scrittore che era agli esordi. Tutti i giorni, egli riempiva decine e decine di pagine che poi cestinava perché non gli piacevano. Questa situazione creava ansia in Lella e, col passare del tempo, non riusciva più a dormire serena, poiché temeva che, finito il suo inchiostro, potesse essere gettata e dimenticata. Non poteva permettersi un’esistenza così insignificante, trascorsa con un uomo che forse non sarebbe mai diventato famoso.
Aveva per sé altri progetti e perciò una notte decise di partire in cerca di avventure. Tutto ciò che vedeva lungo il cammino, era per lei una novità. Provava un senso d’eccitazione così forte che si sentiva spavalda e coraggiosa.
Erano trascorsi tre giorni da quando si era messa in viaggio e ancora non aveva deciso cosa voleva realizzare. Era persa nelle sue riflessioni, quando vide un bagliore in lontananza. Contenta accelerò l’andatura e si trovò in un luogo ricco di luci, di colori e di voci.
Si avvicinò a un fiore e disse: – Dove sono? Cos’è questo strano posto?
Il fiore rispose: – Sei nel mondo della Fantasia. Qui tutto è possibile: i tuoi desideri più segreti possono avverarsi.
La penna, entusiasta per la risposta, cominciò a esplorare il territorio. Affittò un elegante portapenne e stabilì di fermarsi lì per sempre. Ogni giorno, creò con la fantasia un’esistenza diversa. Diventò: lupo, tavolo, sedia, fuoco, acqua, albero, stella… La sera, finito l’incantesimo, era di nuovo una penna.
Da queste avventure, in ruoli differenti, usciva divertita e felice, ma dopo qualche anno fu assalita da una strana malinconia perché stava perdendo la sua identità.
Decise di partire e di rientrare nel mondo reale. Salutò gli amici che si era creata in quell’ambiente e s’avviò sulla strada del ritorno. Lungo il tragitto, vinse la stanchezza pensando al suo imminente arrivo a casa.
Una mattina, finalmente, giunse nella città dove viveva lo scrittore e passando davanti ad una grande libreria notò nella vetrina un libro con l’immagine invecchiata, ma a lei nota, del suo ex proprietario. Quando giunse davanti alla sua abitazione, ebbe alcuni momenti di esitazione perché temeva di essere respinta dall’uomo ormai divenuto importante. Bussò trepidante e dopo un po’ lo scrittore aprì il portone, riconobbe la penna, la guardò con tenerezza e felice l’abbracciò e le ricordò il tempo trascorso insieme. Egli era grato a Lella e per onorarla la mise in vetrina in un delizioso e costoso astuccio.