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La formica grande lavoratrice e il gufo chiacchierone

## Parte 1

In un angolo tranquillo del bosco, sotto le radici nodose di un vecchio acero, viveva una formica di nome **Fernanda**. Era piccola, nera, con antenne lucide e occhi attenti.

Ogni mattina, appena il sole sbucava tra le fronde, Fernanda era già al lavoro: trasportava foglie, sistemava il nido, aiutava le compagne. Era instancabile, tanto che le altre formiche la chiamavano affettuosamente *“la grande lavoratrice”*.

Poco distante, su un ramo alto dello stesso acero, viveva un gufo di nome **Guglielmo**. A differenza di Fernanda, Guglielmo dormiva di giorno e restava sveglio la notte, chiacchierando con le stelle. Non faceva molto altro: raccontava storie, commentava i pettegolezzi del bosco e adorava sentire il suono della sua stessa voce.

«Una chiacchiera al giorno leva la noia di torno!» diceva sempre.

Una sera d’estate, Fernanda si stava riposando stanca su una pietra. Guglielmo la vide e volò giù, atterrando accanto a lei.

«Buonasera, mia piccola amica! Hai lavorato anche oggi come se non ci fosse un domani, vero?» gracchiò.

Fernanda annuì. «Il domani arriva sempre, e bisogna essere pronti.»

«Bah!» rise il gufo. «Io preferisco raccontare storie… Vuoi sapere dell’orso che si è messo i calzini al contrario?»

Fernanda sorrise ma scosse la testa. «Le storie sono belle, ma non riempiono il magazzino per l’inverno.»

Il gufo gonfiò il petto. «La saggezza vale più del grano, mia cara!»

Passarono i mesi. L’inverno arrivò. Fernanda e le compagne si rifugiarono nel formicaio pieno di provviste.

E Guglielmo? Non aveva raccolto nulla. Le storie non si mangiano e le chiacchiere non scaldano. Una sera bussò al formicaio, tremante di freddo.

«Ho fame e freddo… Forse avreste una briciolina da condividere?»

Fernanda sorrise: «Entra, Guglielmo. Ma domani ci aiuterai a sistemare il magazzino.»

Il gufo annuì commosso: «Aiuterò con piacere… e vi racconterò anche qualche storia mentre lavoriamo.»

E così il formicaio non fu mai più noioso.

**Morale:** La saggezza e l’allegria sono preziose, ma non sostituiscono impegno e preparazione. Lavoro e cuore, insieme, fanno una squadra perfetta.

## Parte 2

L’inverno passò e Guglielmo si rivelò un ospite utile: aiutava nei lavori e teneva alto il morale con storie divertenti.

Nonna Formichina un giorno disse: «Forse non ha sei zampe, ma ha portato la luce nei nostri cuori.»

Guglielmo promise: «Sarò il gufo più utile e meno chiacchierone del bosco!»

Con la primavera, Fernanda uscì a respirare l’aria nuova. Guglielmo la seguì: «Svegliatevi tutti! Ho una nuova storia da raccontare!»

E stavolta non parlò di orsi sbadati, ma della loro amicizia.

**Morale:** Nessuno è inutile se ha cuore e voglia di imparare. Mani e mente insieme creano armonia e amicizia.

## Parte 3 – Il mistero delle provviste scomparse

Un mattino Fernanda scoprì che un deposito di semi era vuoto. Nessuna traccia di scasso.

«È un mistero!» disse Guglielmo. «Dichiaro aperta un’indagine!»

Seguendo una scia di semi, il gufo trovò la tana di uno scoiattolino affamato che piangeva: «Non volevo rubare, ma quest’anno non ho raccolto nulla.»

Fernanda rispose: «Rubare è sbagliato, ma avere fame lo capiamo. Ti aiuteremo, ma d’ora in poi ci darai una mano.»

Lo scoiattolo divenne così il primo aiutante esterno del formicaio.

**Morale:** Chi sbaglia può sempre imparare se trova qualcuno che offre ascolto e una seconda possibilità.

## Parte 4 – Il concorso delle creature del bosco

Durante la *Giornata della Vita nel Bosco* fu indetto un concorso. Fernanda e Guglielmo parteciparono come squadra *“Le Ali e le Zampe”*.

Fernanda costruì una casetta di foglie e rametti. Guglielmo la presentò con una storia sulla loro amicizia.

Vinsero il premio per la collaborazione.

**Morale:** La vera forza non sta nell’essere simili, ma nell’unire i propri talenti.

## Parte 5 – Il temporale che spaventò tutti

Un temporale improvviso travolse il bosco. Un ramo cadde su Fernanda intrappolandola.

Guglielmo volò sotto la pioggia per salvarla. Con l’aiuto degli altri animali, riuscì a liberarla.

«Non sono un eroe» disse il gufo. «Ho solo seguito il cuore.»

**Morale:** Le tempeste arrivano senza avviso, ma l’unione e il coraggio salvano anche i cuori più piccoli.

## Parte 6 – Il consiglio degli animali

Dopo la tempesta, gli animali decisero di organizzarsi. Aristide, un vecchio gufo saggio, propose un *Consiglio degli Animali del Bosco*.

Ognuno portò idee: rifugi comuni, condivisione di scorte, squadre miste. Nacquero anche le *Sentinelle del Bosco*.

«La forza del bosco non è nei rami, ma nelle radici. E oggi si sono unite» disse Aristide.

**Morale:** Ogni voce conta, ogni gesto è prezioso. Quando si lavora insieme, anche il bosco più fragile diventa forte.

## Parte 7 – La notte dei desideri

Ogni estate gli animali celebravano la *Notte dei Desideri*.

Fernanda chiuse gli occhi e sognò un *Bosco Scuola* dove tutti imparavano insieme. Guglielmo desiderò di raccontare la loro storia a tutti i boschi del mondo.

Una stella cadente brillò in cielo.

**Morale:** I desideri più sinceri non urlano: si accendono in silenzio, come stelle, aspettando qualcuno che creda in loro.

## Parte 8 – Conclusione: Il Bosco che imparò a volare

Il Bosco Scuola divenne realtà. Fernanda ne fu la Direttrice, Guglielmo un cantastorie itinerante.

Ogni anno, durante la Notte dei Desideri, si ritrovavano sulla collina a guardare le stelle.

**Morale finale:** I sogni non appartengono solo a chi dorme, ma a chi lavora, ascolta e condivide. Coltivati con amicizia e fiducia, possono cambiare il mondo.

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