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L’ elefante e il topolino

elefante topolino

C’era una volta, nella grande foresta di Acacialandia, un enorme elefante di nome Bombo.
Bombo era forte, ma anche un po’ impacciato. Ogni volta che camminava, faceva tremare il terreno come un piccolo terremoto.
Gli altri animali lo rispettavano, ma lo prendevano anche un po’ in giro.
«Ehi, Bombo, fai attenzione! Hai appena trasformato il mio formicaio in una piscina!» brontolava la formica Regina.

Bombo era buono, ma si sentiva sempre fuori posto. Tutti lo consideravano troppo grande, troppo pesante, troppo rumoroso.
Così passava le giornate da solo, a bere acqua al fiume o a guardare il cielo sognando di poter essere… leggero.

Un giorno, mentre camminava con passo lento, sentì una vocina sottile provenire da un cespuglio:
«Aiuto! Aiuto! Mi sono incastrato!»

Bombo si fermò di colpo, tanto che un uccellino cadde dal ramo spaventato.
«Chi parla?» chiese con voce tonante.
«Sono io! Qui giù!»

Bombo abbassò lo sguardo e vide un minuscolo topolino grigio con la coda tutta attorcigliata in una radice.

«Oh, poverino!» esclamò Bombo. «Aspetta, ti aiuto io.»

Con la sua proboscide grande e delicata, sollevò piano piano il topolino e lo liberò.

«Grazie, grazie mille!» squittì il topolino, pulendosi il naso. «Mi chiamo Tippi! E tu devi essere Bombo, il gigante gentile!»

Bombo sorrise timido.
«Già… anche se tutti pensano che sia troppo grande per essere gentile.»

Tippi saltellò sulla sua zampa.
«Beh, io penso che tu sia perfetto così. E poi, lo sai che i piccoli come me servono ai grandi come te?»

Bombo rise di gusto.
«Ah sì? E a cosa può servirmi un topolino grande come una noce?»

Tippi gonfiò il petto:
«A più cose di quante credi! Ti farò vedere!»

Da quel giorno nacque una strana ma bellissima amicizia.
Tippi sedeva spesso sulla testa di Bombo e gli raccontava le storie della foresta. Gli insegnava i segreti dei sentieri più nascosti, dove crescevano le bacche più dolci e i fiori più profumati.
Bombo, in cambio, lo proteggeva da serpenti e aquile, e gli faceva da ombrellone quando pioveva.

Un pomeriggio, però, un gruppo di cacciatori arrivò nella foresta.
Volevano catturare Bombo per portarlo in un circo lontano.
Con delle corde enormi, lo legarono mentre dormiva e lo rinchiusero in una gabbia di legno pesante.

Quando si svegliò, Bombo scosse le sbarre con tutta la forza, ma erano troppo resistenti.
«Oh no!» barritò. «Non riuscirò mai a uscire!»

Ma in quel momento, tra le foglie, si udì una vocina familiare:
«Non temere, amico mio. Ora tocca a me!»

Era Tippi, il piccolo topolino, arrivato di corsa con un gruppo di suoi amici roditori.
Con i loro dentini aguzzi, iniziarono a rosicchiare le corde e il legno della gabbia.
Lavorarono tutta la notte, finché al mattino, con un grande CRACK! la gabbia si aprì e Bombo fu libero.

«Ce l’abbiamo fatta!» gridò Tippi tutto orgoglioso.
Bombo lo prese con la proboscide e lo sollevò in aria come un trofeo.
«Tippi, sei il topolino più coraggioso del mondo!»

Da quel giorno, nella foresta nessuno rise più né dei grandi né dei piccoli.
Gli animali capirono che la forza e la grandezza non contano, se non sono accompagnate dall’intelligenza e dal cuore.

E così, Bombo e Tippi divennero eroi della foresta.
Ogni anno, il giorno della “Grande Liberazione”, tutti gli animali si riunivano per festeggiare la loro amicizia.
Bombo danzava felice, Tippi suonava una foglia come fosse una tromba, e la foresta intera risuonava di risate e allegria.

E se passi da quelle parti, forse li sentirai ancora:
un forte BOOM BOOM di passi…
e un piccolo squit squit di felicità.

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