Il ladro di stelle
Fiaba pubblicata da: Roberta Aprile
Il cielo stellato ogni notte perdeva una stella “Qui bisogna fare qualcosa!” disse la luna.
“Dobbiamo convocare subito il gran consiglio!” suggerì una nuvola. E così tutto il gran consiglio si riunì.
Marta: la stella più anziana della galassia prese subito la parola, era considerata molto esperta in fattore di luce e teneva aggiornato costantemente tutti i registri amministrativi del cielo, lei poteva sapere o almeno fornire valide informazioni su ciò che stava accadendo nel firmamento.
“Sembrerebbe…” disse con tono molto serio, “che un piccolo essere umano, riesca a catturare le stelle”.
Tutto il consiglio sospirò preoccupato. “Un ladro di stelle!” esclamò qualcuno.
“Sembrerebbe proprio di sì”, continuò Marta.
“Ma le stelle sono del cielo!” pensò Mirian, la stella più piccola della galassia.
Eppure qualcuno le stava rubando, mettendo in pericolo tutta la galassia.
“Dobbiamo trovare questo ladro di stelle!” disse a voce alta Marta senza perdere tempo.
“Certo!” ribadirono tutte le stelle maggiori in coro.
“Mirian!” disse Marta posando lo sguardo verso il cielo che galleggiava silenzioso, “Dovrai trovare questo piccolo umano e spiegarli dell’importanza di ogni singola stella!”.
“Bene”, rispose Mirian senza pensarci due volte, “raggiungerò il ladro di stelle sulla terra!”
Così la mattina appena sveglia Mirian si mise subito in viaggio, appena arrivò, si guardò attorno stupita: le sue dimensioni erano certo state razionate visto che osservandosi si ritrovò con un solo bagliore di luce. “Molto bene!” disse, “Così sarà più facile muoversi per scovare il piccolo ladro!”
Il ladro di stelle stava ancora dormendo, aveva cacciato tutto la notte: dieci bagliori di luce, corrispondenti a dieci stelle, erano state catturate e chiuse in un barattolo. Marta Mirian silenziosamente le prese e le liberò. Ora doveva convincere il piccolo ladro ad amare le stelle e non ad acciuffarle per tenerle chiuse in minuscoli contenitori di vetro.
Mirian si avvicinò al suo letto, dove il piccolo stava ancora ronfando, lo accarezzò e con grande magia lo trascinò lungo il corridoio stellare; lui si destò leggermente assonnato, ma quando si accorse di danzare tra le stelle, dilatò le pupille e rimase con la bocca spalancata.
“Ladro di stelle… ora ti farò vedere cosa accadrebbe se il cielo dovesse rimanere senza le stelle!”, echeggiò leggermente la saggia stella, con il suo velo di voce.
Dall’altra parte della terra, il cielo era rimasto completamente al buio, Mirian prese il ladro di stelle e gli spiegò: “Vedi…” disse, “Qui i bambini non hanno più le luci delle stelle che tu hai rubato!”.
Il piccolo ladro si guardò incredulo, lì in quell’immenso spazio di terra, i bambini stavano al buio. Erano molto tristi: faticavano a camminare e giocare, al buio era difficile fare tante cose. Al piccolo ladro di stelle bastò poco per rendersi conto dell’infelicità degli altri bambini.
“Bene!” Ora che hai visto questa parte delle terra, dovrai sempre ricordarti che le stelle, come l’acqua, sono di tutti i bambini!”.
“Certo!” rispose il ladro di stelle, “Vedrai quando sarò grande aiuterò ogni bambino ad avere acqua, luce e colore!”.
“Molto bene!” si rischiarò Mirian “ Ed io illuminerò il tuo cammino e sempre ti sarò accanto!”