Il re Olos (1) / Lo sguardo oltre il mare
Fiaba pubblicata da: Anna Valentina Farina
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C’era una volta un re con la testa d’oro. Il suo nome era Olos ed era segnato sulla sua fronte come un ricamo su una stoffa preziosa.
I suoi occhi erano capaci di guardare oltre l’immenso mare. Riusciva a vedere cose lontanissime e remote. Olos era molto triste perché tutto ciò che vedeva non poteva condividerlo con nessuno. La gente non capiva e aveva paura…
Il mare era immenso e profondo, è vero, ma al di là dal mare c’erano terre magnifiche abitate da popoli benevoli e ospitali. Come sarebbe stato bello poter visitare quei luoghi pieni di splendore!
Un giorno il re si trovava sulla spiaggia e il suo sguardo si era spinto un po’ più lontano del solito, quando vide un essere che brillava di una luce straordinaria.
Lo sguardo del re incontrò quello di Asonimul, così si chiamava la fantastica creatura, e riuscirono a comunicare così, attraverso i loro sguardi. Il re seppe che secoli addietro le creature come Asonimul non erano rare, anzi ce n’era un intero popolo. Ora ne erano rimaste solo sette.
Il re chiese cosa fosse successo, ma Asonimul pianse tanto che i suoi occhi si appannarono e non poté comunicare più con Olos.
Il re divenne tristissimo e sempre più inquieto finché un bel giorno ebbe un’idea: costruire una nave per poter attraversare il mare e raggiungere Asonimul.
La nave doveva essere d’argento con vele di finissima seta. Nell’ordito delle vele dovevano essere intessute queste parole scritte nell’antica lingua oirartnoc-la:
Nos evan id er: osrevartta li eram
edno echifingam imetaicsal eradna
ortsom oniram non im eriref
art i ittulf idnoforp non ossop erirep
ocrec eud ihcco ehc onalevs li erouc
ocrec al annod ech anod eramo’l
Queste parole formavano l’incantesimo dello stregone Oiggas che viveva in una grotta isolata e tetra. Quel luogo nell’antica lingua si chiamava Attorg Adnoforp. La grotta, in realtà, era accessibile solo a coloro a cui era stata rubata la vista. Lo stregone Oiggas, dopo averli accolti nella sua dimora, insegnava loro a vedere con l’erouc, un antico strumento donato agli uomini dalla dea Ecirtaerc, ma che ormai nessuno sapeva più usare.
Occorsero tre mesi per costruire la nave. Il re era impaziente: doveva raggiungere Asonimul! Non era dello stesso parere la maga Eledurc che aspirava a diventare regina…Lei, grazie all’arefs conosceva tutti i pensieri di Olos! L’arefs era un gioiello magico dov’era incastonato l’occhio del drago Ocouf.
Come la maga Eledurc si fosse procurata l’occhio di Ocouf ve lo racconterò la prossima volta…
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