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Un vocabolario per lo squalamaro

Fiaba pubblicata da: Marcella Geraci

Domitilla, Priscilla e Camilla sono tre gemelline che vivono in un bel paese in riva al mare, in una casetta che si trova a cinquanta piedi, dieci talloni e due pollicioni  dalla spiaggia. Non c’è quindi da stupirsi se le sorelline conoscono più il mare che i propri nonni, che non vedono quasi mai perchè abitano in un’altra città.

Qualche giorno fa, le gemelline mi hanno raccontato un fatterello che è stato una lezioncina per tutti gli abitanti del paese, sindaco compreso. Questo strano avvenimento è accaduto niente poco di meno che ad agosto, quando l’orchestra del paese suonava tutte le sere nella piazzetta principale, accompagnata da due ballerini. Clown, giocolieri, mangiatori di fuoco e granite con panna attiravano un fiume di persone da ogni parte, venute per divertirsi e mangiare in compagnia.

A mezzanotte di tutte le sere, dagli abissi marini emergeva però una creatura spaventosa, metà squalo e metà calamaro. Tra le grida ed il terrore di tutti, il mostro pronunziava, ogni volta, gli stessi suoni: “xx yxyxy rrrrrr zzzzzz ww”. Scappa a destra e fuggi a sinistra, tutte le sere era sempre la stessa storia. Non se ne poteva proprio più! Un bel giorno il sindaco, vedendo che molte persone volevano andar via dal paese, si decise a compiere l’ultimo tentativo per risolvere la spiacevole situazione. “Segretariaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” gridò, tutto trafelato.

“Si?” Rispose la povera signora Diomira, da trent’anni al servizio di tutti gli “eccellenza” che erano passati da quell’ufficio.

“Cerchi immediatamente un esperto mostrologo, il più bravo di tutti. Non bado a spese” disse. “Anzi, i cittadini non badano a spese” precisò.

Dopo circa un’oretta, una mezz’orona, dodici minuti e quattro secondi, la signora Diomira riuscì a mettersi in contatto con il dottor Spaventis, l’esperto mostrologo più rinomato che c’è sulla piazza. Spaventis accettò l’incarico e arrivò al paesello con i suoi occhialoni spessi come fondi di bottiglia. Per prima cosa, assistette di persona all’uscita notturna del mostro dalle acque marine.

“Dunque dunque…non ci sono dubbi: si tratta di uno squalamaro, e non c’è alcun pericolo. E’ un mostro buono, anzi buonissimo! La sua è una storia un pò triste” disse Spaventis al sindaco. “Non essendo uno squalo come gli altri e neanche un calamaro normale, lo squalamaro è stato ripudiato da tutti e condannato a vivere in estrema solitudine. Per capire ciò che dice ho bisogno però di un vocabolario dal mostrese all’italiano e dall’italiano al mostrese. Potrei consultarlo nella vostra biblioteca …”

Finalmente, vocabolario alla mano, il mostrologo capì che“xx yxyxy rrrrrr zzzzzz ww” non significava nient’altro che “per favore, potete fare un po’ più piano?” Da quel momento, il sindaco e gli abitanti del paese cercarono di fare meno rumore e, commossi per la triste storia del povero mostro, lo invitarono ai bagordi serali. Lo squalamaro accettò di buon grado di avvicinarsi alla riva per farsi accarezzare dai bambini e mangiare una granita in compagnia, e dedicò a tutti il suo “zzz ahooo yxyx” (vi voglio bene).

E’ proprio vero che spesso le apparenze ingannano e l’ignoranza non aiuta a capirsi.

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Le illustrazioni di Cristina e Michele Killi!

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