I Trottolinici
Fiaba pubblicata da: Giovanni Minio
Era un giorno di primavera.
I fiori sbocciavano emozioni e d’un tratto venne in mente all’aristogatto, d’intrattenersi con la sua amata, un fiordaliso di nome Lulù.
Un sorriso nella bocca ed i petali cominciarono a roteare nella direzione antioraria. Proprio come piaceva al micione.
Quando improvvisamente scese dal cielo una trottola gigante che sibilava frettolosamente musiche d’altri tempi.
Conteneva creature gnomanti che si riproducevano esattamente identici, al ritmo di cinque al secondo.
L’aristogatto prese le sue precauzioni.
Aveva già avuto a che fare con esseri trottolinici in passato e non voleva certo correre il rischio di rimetterci le penne, anzi i peli.
L’atterraggio non ebbe vibrazioni eccessive. Quando l’aristogatto si avvicinò, lasciando in disparte il suo bel fiordaliso, sotto un grande fungo variopinto, i motori meditativi si spensero e cadde il silenzio più assoluto.
All’ombra di un albero, il gatto drizzò la coda radar, in cerca di messaggi da captare ma gli esseri in questione avevano deciso di mantenere un certo riserbo.
Essi spuntarono due ore astrali più tardi, consegnando al vecchio micio ormai in pensione, una gardenia-geranio, appositamente studiata nei laboratori lunari.
Il micio rimase dapprima stupefatto, ringraziò gli esseri trottolinici e raccogliendo un non ti scordar di me, tornò dal suo fiordaliso Lulù, che lo aspettava al suono di un clarinetto.