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Tutte le fiabe che parlano di "volpe"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "volpe", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Arianna e la Volpe

Arianna quell’inverno era molto triste, perché i suoi genitori avevano deciso di partire per il periodo natalizio, quando le scuole erano chiuse, e così non avrebbe potuto giocare con lo slittino sulla collina dietro il municipio del paese con i suoi amici, Gianni e gli altri. Arianna infatti adorava la neve, e lì dove vivevano loro nevicava sempre molto, ma non tanto da dare fastidio! Si formava un velo sottile di alcuni centimetri in cui affondare i piedi era un piacere, e tutte le cose si coprivano di bianco. Quando i fiocchi cadevano, erano lievi e leggeri come farfalle.

Era la prima volta che doveva lasciare il paese proprio per la feste di Natale, e lei amava tanto vedere tutte le case addobbate con le luci colorate, e gli alberi pieni di festoni decorativi e stelle sulla punta! Ma i suoi genitori avevano deciso e lei, anche se a malincuore, avrebbe obbedito.

Arianna e la Volpe

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Chi ha rubato il bel tempo?

Era l’epoca in cui il cielo, ancora giovane e con poca esperienza, reagiva a violente esplosioni di collera e riversava quantità enormi di neve senza preoccuparsi di nulla, solo per mostrare al mondo quanto fosse potente.

Sul grande lago ai piedi della montagna nevicò dunque per giorni e giorni. Tutto era coperto da uno spesso tappeto bianco, fitto come una coltre di nuvole.

Per gli animali era sempre più difficile trovare un rifugio e tutti si chiedevano se il bel tempo sarebbe mai tornato.

Una notte, lo scoiattolo fece  un grande sogno. L’orso metteva in un sacco tutto ciò che trovava sul suo cammino: bacche selvatiche, funghi, muschi, miele. E il sole brillava alto su di lui, e come brillava!!

Chi ha rubato il bel tempo?

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L’ultimo ballo

Un tempo tutti gli animali vivevano insieme in armonia: il coniglio e la volpe, la rana e il maiale…il gatto e il topo!

Quando arrivava la primavera iniziavala stagione dei grandi balli, che duravano tutta la notte.

Quell’anno il musicista ufficiale era la cicala. Era così brava a suonare il violino che tutti parevano molto felici di ballare al suono della sua musica, anche se sapevano che quando iniziava non c’era modo di fermarla: non la smetteva più.

Non serviva neppure gridare “BASTA”!!!: quella non sentiva e, anzi, andava ancora più veloce!

L’ultimo ballo

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Perchè gli animali hanno la coda

Sembra incredibile, ma tanto tempo fa gli animali non avevano la coda!

Avete capito bene: niente coda! Né la volpe, né l’asino, né il coniglio, né il cane, nessuno di loro ne possedeva una.

E senza coda tutti si sentivano molto tristi. La mucca, per esempio, era convinta che una coda le sarebbe stata assai utile per scacciare le mosche che la tormentavano, e anche il cavallo la pensava allo stesso modo. In quanto al cane, gli sarebbe molto piaciuto averne una per poter esprimere la propria gioia scodinzolando.

Immaginate la sorpresa di tutti quegli animali quando venne annunciato che, poco distante da dove vivevano, si stava tenendo una fiera specializzata……indovinate in cosa ? Ma in code, naturalmente!!

“devo andarci immediatamente” pensò la volpe. E partì in tutta fretta; non aveva mai corso così veloce e arrivò per prima.

Perchè gli animali hanno la coda

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Il contadino stolto e la Volpe

C’era una volta un contadino stolto che stanco delle continue ruberie di polli, un giorno chiamò la Volpe architetto affinché costruisse un pollaio a prova di ladri.

«È una vera persecuzione, cominciò a lamentarsi il contadino. Non ne posso più. Sono il contadino più sfortunato della storia».

Dopo aver ascoltato con attenzione le sue geremiadi, la Volpe cominciò a dire: «Non hai visto come sono magri i tuoi polli? Se vede che li nutri poco. Per questo non appena vedono un ladro preferiscono consegnarsi spontaneamente nelle sue mani nella speranza di vivere meglio. Ai polli bisogna dare l’illusione che stanno bene, che mangiano e bevono a volontà, e che vivono in pollai confortevoli. Tu, continuò la volpe, metti i tuoi polli davanti a uno specchio, così hanno modo di ammirarsi e vedere quanto ogni giorno diventano più belli e più grassi».

Il contadino stolto e la Volpe

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Il vecchio lupo malandato e la pecorella

«Mi son spogliato di tutti li vizi», disse un giorno un vecchio lupo alla pecorella,«mo’ possiamo stare assieme e vivere felici. Come vedi son tutto spelacchiato e frusto, la dentatura è marcia, le forze più non me sorreggono, camino a stento e con un bastone in mano. Ormai m’accontento di mangiare una semplice brodaglia che mi prepara Commara Volpe, giusto per  placare quella poca di fame che ancora m’è rimasta in corpo. Adesso che son vecchio e stanco vorrei redimermi de li peccati commessi in gioventù e domandar perdono a tutta la tua specie per quante volte mi son nutrito d’un tenero cosciotto».

Rispose allor belando la giovane pecorella:
«Giacchééé avete dichiarato testééé d’esser in cattiva sorte e di non poter più nuocere alla mia specie;poichééé vi vedo in questa condizione malridotta,  vi faccio allor il piacer di metter fine alle disgrazie vostre».

Il vecchio lupo malandato e la pecorella

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La casina

La storia racconta di un’anfora che diventa rifugio per alcuni animali.
Essi si accolgono gli uni gli altri e si organizzano per condividerne lo spazio.
Ma, come accade nella vita, non manca il guastafeste che, senza ragione apparente, distrugge ignorando perfino le conseguenze del suo atto.

C’era una volta una grossa anfora che, caduta da un carretto diretto al mercato, rotolando,era finita in mezzo all’erba sul ciglio della strada.

Dopo un po’ passò di lì una Topolina e, notando l’anfora, pensò:

La casina

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La volpe e la pantera // Esopo

Il progetto
La favola esopica: il mondo visto con gli occhi degli umili

La tradizione attribuisce ad Esopo (VI sec. a. C.?) l’invenzione della favola; tuttavia sappiamo bene che la prima testimonianza nell’ambito della letteratura greca risale al racconto in versi dell’Usignolo e lo Sparviero, contenuto nel poema didascalico Ἔργα Ἡμέραι di Esiodo (VIII – VII secolo a.C.), se non addirittura ad Omero, il quale nell’Odissea paragona i Proci, nella predizione di Menelao, alla cerva imprudente che si reca a porre i suoi cerbiatti appena nati nella selva ove dimora il leone, decretandone così la morte.

Ad Esopo resta tuttavia riconosciuto il merito di aver consentito lo sviluppo del genere favolistico e di aver elaborato con originalità questa espressione d’arte popolare.

“Il significato globale dell’opera risulta chiaro: attraverso la finzione della favola, dietro il travestimento animalesco Esopo vuol proporre un’interpretazione del mondo dal punto di vista degli umili. Non fa meraviglia, quindi, se dalla sua raccolta emerge una realtà ben diversa da quella veicolata dal ‘mito’ aristocratico di Omero. …. Egli ha saputo indagare e ritrarre la vita degli umili nella tragicommedia dei loro estrosi ripieghi e nell’infamia della loro secolare oppressione; tuttavia, chiuso in un’opaca e fatalistica rassegnazione, non ha osato alimentare la speranza di un reale cambiamento” (L. Barbero)

Clicca su “Leggi tutto” per il video.

La volpe e la pantera // Esopo

pinocchio

Le avventure di Pinocchio // Podcast

Concept Progetto

La creazione e la gestione collaborativa del blog di classe è nata dalla duplice idea di guidare gli allievi ad un consapevole e proficuo utilizzo della rete, per imparare, fare ricerca, comunicare, condividere idee ed esperienze e di ampliare creatività ed espressività attraverso la sperimentazione del Podcasting.

L’elemento collaborativo nella progettazione, produzione e pubblicazione della lettura dei capitoli della favola “ Le avventure di Pinocchio” è stato connaturato sia al blogging che al podcasting una risorsa tecnologica quest’ultima, che valorizzando l’oralità, ha promosso e facilitato positive situazioni di apprendimento e l’acquisizione di specifiche abilità operative e tecnologiche.

Le avventure di Pinocchio // Podcast

Il gallo e la volpe

Sopra un ramo di pianta in sentinellastava un Gallo maestro in furberia,allor che, con un far da monachella,una Volpe gli disse: – O sai, mio caro?Noi siamo in pace adesso,è venuta la pace universale.Scendi dunque… Il gallo e la volpe

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Pompea la volpe rossa

C’era una volta nella fitta vegetazione di un meraviglioso Bosco Lontano, una bellissima volpe dal pelo fulvo di nome Pompea.
Dal carattere dolce e sincero, sempre allegra e solare, gentile e garbata con tutti, agile e scattante col suo fisico leggiadro di uno splendore abbacinante, un giorno la creatura era stata chiamata dalla bella Natura insieme a tutte le sue sorelle per accompagnare con le proprie danze la grande Festa della Primavera, così da annunciare all’intero creato l’arrivo della bella stagione.
Ed entusiasta all’appello, la radiosa volpacchiotta aveva accettato sin da subito col cuore a mille, pronta a sfoggiare il meglio delle sue qualità.

Pompea la volpe rossa