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silenzio

Il silenzio

Bianca neve che scende dal cielo,
come un vestito candido,
quando cade a terra
sboccia come un fiore.

L’orchestra dei fiocchi
suona una musica silenziosa:

Il silenzio

panchina-occupata

La panchina occupata

Il signor Ermete era stufo, ma così stufo, ma così arcistufo che non ne poteva proprio più del mondo, soprattutto dei suoi abitanti.

Viveva in un appartamento al terzo e ultimo piano di un palazzo che dava su una via porticata, a due passi dai giardinetti.

Tutte le mattine si alzava presto e usciva subito a comprare il latte e il giornale, poi si piazzava in cucina o sul divano, con una coperta di lana quando faceva freddo, scaldava il latte con un po’ di miele, apriva il giornale, accendeva la radio e, sgranocchiando i suoi biscotti preferiti (a volte li sostituiva coi savoiardi, che si inzuppano meglio), leggeva le notizie.

Leggendo si arrabbiava e si rattristava tanto, ma talmente tanto che gli veniva il mal di pancia e non riusciva a finire il suo latte, così lo rifilava al micio della dirimpettaia, in un delizioso piattino blu a pallini.

La panchina occupata

sorriso-mamma

Il sorriso della mamma

Dormi dormi piccolina, c’è la mamma qui vicino,
ti rimbocca le coperte e ti aggiusta anche il cuscino.

Quando il sonno poi ti prende lei ti bacia sulla fronte,
ti promette sogni belli con le fate dei castelli.

Piano piano va in cucina e ti prepara una tortina,
che tu mangerai con gusto al risveglio domattina.

Giù dal letto farai un salto,quando il sole sarà alto,
il profumo della torta sentirai già dalla porta.

Il sorriso della mamma