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Tutte le fiabe che parlano di "tramonto"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "tramonto", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

Tzirighina

tzirighina

Questa è la storia di Tzirighina, una piccola lucertola verde originaria della Sardegna.

Come ogni anno era arrivata la primavera e la piccola lucertola, che aveva riposato tutto l’inverno al calduccio in un cumulo di sabbia calda e asciutta, si era svegliata e aveva messo fuori la testolina. In autunno la Mamma, una bellissima lucertola verde, lunga ed elegante, che aveva tante macchioline marrone scuro sul dorso e gli occhi grandi e brillanti, l’aveva salutata e le aveva spiegato che le lucertole dormono tutto l’inverno. Si chiama andare in letargo. Però, con l’arrivo della primavera, il sole caldo le invita a saltare fuori per correre veloci dopo aver scaldato ben bene la schiena.

Tzirighina

meriggio-sud

Meriggio al sud

Terra riarsa
bruciata , selvaggia.
Vento bollente
sferzante, spietato.

Bianche facciate
infuocate dal sole,
finestre serrate
a sbarrare il calore.

Strade deserte
un silenzio tombale
e il sole i suoi dardi
continua a lanciare.

Poi a sera  il tramonto
fa il mare indorare
e il sole pian piano
si va a coricare.

Meriggio al sud

mare

Il mare

Mi sono sempre chiesto come il mare possa sapere di buono ogni giorno. All’alba o sotto l’arsura del sole allo zenith o al tramonto. E la notte. Quanto amo il mare di notte.

Il mare di notte regala pensieri e libera le emozioni. E’ come guardare dentro un nulla ricco di tutto. E’ guardare l’infinito sentendo la vertigine del vuoto. Via, via, andate via! Non c’è nulla da vedere. L’occhio vuoto fugge, ma l’occhio innamorato resta. Come si fa a non farsi inghiottire da quel nulla che è il mare in una notte senza luna?

Una volta giocavo facile, mi piaceva il mare sotto la luna. A tutti piace il mare sotto la luna. Poi, una notte fredda, ho scoperto il mare senza luna.

Il mare senza luna è giocare a nascondino con la propria anima. E’ un viaggio alla ricerca di sé stessi. E’ sprofondare in un nido amniotico piangendo e ridendo di ciò che si è diventati. Non mi lascia scampo, la mia anima m’aspetta dietro quel maledetto scoglio che fatico a vedere. Sbaglio occhi, lo so, ma l’uomo persevera nei propri errori.

Il mare