Tutte le fiabe che parlano di "spirito"
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "spirito", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
L’ascia d’oro e l’ascia d’argento
Alla corte di un Re di un paese straniero girava una storia che tutti volevano udire una seconda volta, tutti già la conoscevano.
Un giorno un menestrello di corte passò le mura della città sistemandosi nella piazza principale dove cominciò il proprio racconto:
Un povero taglialegna lavorava duramente per mantenere la sua famiglia. Ogni giorno andava nella foresta a tagliare i rami di alberi immensi, che poi riduceva in pezzi da vendere al mercato.
Un giorno, mentre lavorava vicino al fiume, l’ascia gli scivolò dalle mani e cadde in acqua. Per quanto la cercasse, passando le mani nella corrente rapida e nelle acque tumultuose, non riuscì più a ritrovarla.
La leggenda dello Spirito della Foresta e il piccolo Kinhut
Si narra che, in un antico villaggio, sconosciuto agli uomini ma non agli dei, un giorno il Maestro sciamano chiamò a sé il piccolo Kinhut. Era giunta l’ora che Kinhut parlasse con lo Spirito della Foresta.
I due, all’alba di un tiepido mattino, in silenzio, si misero in marcia. Giunti in cima a una verdeggiante collina, una nebbia fitta cominciò ad alzarsi.
Nella quiete più assoluta, sentirono una voce levarsi: «Parla lo Spirito della Foresta. Ascoltate. Sono quattro elementi contro i quali devo quotidianamente lottare per sopravvivere: il fuoco, l’acqua, il vento e la terra. Contro la potenza del fuoco non ho difese; il fuoco è il mio implacabile nemico! Nella mia esperienza secolare, ho sempre temuto il fuoco; soltanto quando arriva, all’improvviso, una pioggia torrenziale, posso tirare un respiro di sollievo, se nel frattempo il fuoco non ha completamente lambito le mie radici o le mie fronde. Impara, piccolo Kinhut, ad osservare il corso della natura e, se lo rispetterai nel profondo della sua genesi e del suo sviluppo, acquisterai una saggezza che nessuna lingua umana potrà mai insegnarti!».



