Zibaldone bugiardo gattone

Fiaba pubblicata da: Orsola

Nella testa del nostro amico c’ è sempre molta confusione, ha molta fantasia e narra storie inverosimili.

Quella sera, nella vecchia biblioteca, nel solito angolino i gatti accovacciati lo stavano ad ascoltare. Le sue avventure erano curiose e questo interessava un po tutti.

Zibaldone prese a narrare di come aveva salvato un elefante da un topo quando viveva al circo, di come aveva lottato con una tigre a Mompracem e di quando si era conquistato l’amicizia di un anziano leone nella savana.

Rubens, incuriosito, chiese: “ma quando hai fatto tutti questi viaggi? “

“Il mio gruppo randagio aveva l’abitudine di viaggiare molto” fece lui.

Narrava di orchi, serpi, mostri e molto altro con una certa decisione e disinvoltura .

Ma tra i randagi della biblioteca non c’era più lo stesso umore, i suoi racconti diventarono noiosi e i gatti depressi.

“Animo, animo!” fece Zita, una gattina rossa, “non gli credete?”

“Perchè non dovremmo?” chiese Eroe .

“Volete proprio saperlo?”, ribatté Rubens, “è solo un bugiardo vanitoso con una grande qualità: legge molto e narra di luoghi che sono nelle sue letture ma non ha mai visitato, di animali che conosce tramite libri, ma non ha mai combattuto contro nessuno. Non ascoltiamolo siamo solo creduloni, fingiamo di avere ben altro da fare”

Così fecero e Zibaldone rimase solo e annoiato mentre tutti gli amici lo lasciarono con i suoi difetti.

Zita intervenne: “i tuoi amici provano disagio perché tu racconti bugie e loro ti hanno creduto. Te la sei cavata grazie alla lettura di fantastiche avventure ma sei rimasto solo. Leggere deve insegnare a riconoscere la verità e non a dire bugie!” concluse la gatta.

Fu difficile per il nostro gatto riconquistare le sue amicizia, ma a poco a poco riuscì con affetto e sincerità e rispetto: “amici miei scherzò poi Zibaldone le bugie hanno le zampe corte”.



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