Medea la principessa delle rose

Fiaba pubblicata da: Pino Cuomo

Tanto tempo fa in un piccolo regno, viveva una bella principessa di nome Medea.

Tutti la chiamavano la principessa delle rose, perché aveva i fiori più belli del regno, ma le rose, erano le più belle, per il loro colore e delicatezza.

Bella tra le belle, Medea era la bellezza in persona, aveva i capelli lunghi color oro e gli occhi azzurro cielo, con uno sguardo che anche la persona più cattiva ne restava incantato e così era ben voluta da tutto il regno. Il suo cuore era del giovane pescatore Ivano e i due innamorati si scambiavano sguardi d’amore da lontano, perché mai il Rè avrebbe accettato di darla in sposa ad un pescatore.

Rè Romualdo, era fiero della bella figlia e di quello che si diceva di lei, ma un giorno, un ambasciatore del potente regno di Antara, chiese di essere ricevuto a corte.

Gli Antariani, sono nostri vicini, disse Romualdo! Fatelo passare! (Ma che vorrà mai!!! Pensò il Rè)….

Con un maestoso inchino, ornato da un cappello pieno di candide piume, il goffo ambasciatore spiegò al Re la sua venuta.

Maestà! È con enorme piacere che le porto il saluti del Regno di Antara e con esso chiedo il suo permesso di far venire al suo cospetto il figlio del Rè, il Principe Goldrone I°, per conoscere la sua squisita Figlia.

Rè Romualdo diventò ad un tratto di colore verde nel paonazzo, subito sorretto dalla Regina, si adagiò sul trono cercando di mascherare la spiacevole situazione.

Subito i consiglieri fattisi avanti suggerirono al Rè che doveva anche a malincuore accettare questo invito.

Rè Romualdo sottovoce disse: Ma vi rendete conto di chi vuole fare conoscenza con Medea? E’ Goldrone 1° Un uomo spietato e malvagio, solo il nome fa paura! E poi ha fama di essere un cattivo mago !Sono sicuro vorrà chiedere la sua mano e poi l’ho visto, è basso, grasso e pelato…. No! Non accetto! Rispose alzandosi dal trono Rè Romualdo.

In un attimo il goffo ambasciatore si trasformò in un coccodrillo enorme, il cielo fu squarciato da un tuono e tutto diventò buio, un temporale furioso si manifestò con tutta la sua potenza sul piccolo regno.

Impietriti, corte e i regnanti si abbracciarono dalla paura, impauriti dal coccodrillo che mostrava gli enormi dentoni.

Inginocchiatevi davanti al potente Goldrone 1°!!!!

Subito uno schieramento di soldati entrò nel palazzo, formando due ali armate con spade e lance, disarmando tutti i soldati del Rè e in una nuvola di fumo fece la sua apparizione Goldrone1°

Come hai osato minuscolo omiciattolo dire di NO! E hai anche riso di me!!!

Disse Goldrone….Guardandolo con due occhi di fuoco…..

Per la tua insolenza ti trasformerò in una statua!

No! Ti prego risparmia mio padre! Farò quello che vuoi! Rispose la bella Medea….

Ma ormai era troppo tardi, con un incantesimo malvagio, tutto ciò che era in vita, si trasformò in pietra…..

Medea, fu trasformata in una rosa, rinchiusa in un cuore di cristallo e portata nel profondo degli abissi marini.

Tutto resterà così finchè il cuore non verrà baciato! In una risata, il malvagio Goldrone, lasciò il palazzo seguito dai suoi soldati.

Non si sa quanto tempo trascorse, il piccolo regno del Rè Romualdo era ormai coperto dalla vegetazione, finchè un giorno…..Un violento terremoto marino, catapultò il cuore di cristallo fuori dal mare facendolo arrenare vicino alla spiaggia.

Il continuo dondolare di quella cosa che splendeva, attirò l’attenzione di un giovane pescatore che rientrava dalla pesca.

Lo vide, si inchinò e restò meravigliato da quel bellissimo fiore.

Come è bella mi ricorda Medea, la mia principessa e baciò il cuore di cristallo. Fu un attimo che in una nuvola di fumo apparve Medea in tutto il suo splendore.

Dall’alto della spiaggia un fragoroso applauso ruppe il silenzioso canto del mare, era tutta la corte, con il Re e la regina, l’incantesimo finalmente era finito, grazie ad un sentimento che non svanirà mai, anche a distanza di anni….. un sentimento che si chiama: “Amore”.



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