Marco e il suo fratellino
Fiaba pubblicata da: Chiara Stella
Marco era un bambino vivace, ma tanto sensibile. Ogni sera, quando si infilava nel suo lettino, osservava per alcuni istanti la parete di fronte ed ecco che apparivano. Quelle figure tanto scure, erano suoi più cari amici. C’era un grande cono gelato sempre infreddolito che discuteva spesso con lo zucchero filato dalla vocina sottile. C’era una tazzina molto piccola innamorata (segretamente) di un soldatino di legno. Ogni sera ritrovarsi tutti a chiacchierare e a giocare era davvero una grande festa, Marco raccontava delle sue giornate passate a scuola o delle sue partite di calcio.
Passò qualche anno, Marco aveva ormai 9 anni, e gli arrivò un fratellino. Lui non era tanto contento, ma non faceva dispetti.
Una mattina, però, i genitori cambiarono completamente la disposizione della sua cameretta che sembrò più piccola, comprarono un armadio più grande e, soprattutto, aggiunsero un lettino accanto a quello di Marco.
Quando lui ritornò da scuola si arrabbiò tantissimo, i suoi spazi non erano più gli stessi, e tanta fu la rabbia, che i suoi amici non vennero a trovarlo più. Non c’era più traccia del soldatino, della tazzina che voleva sempre giocare con lui… Non arrivò più nessuno e senza avere dato un saluto di addio!
Marco pensava sempre ai suoi amici e non riusciva a credere che l’avessero davvero abbandonato. E se i suoi amici non erano più venuti perché disturbati dal pianto del fratellino che voleva dormire con la mamma? Poi arrivavano sempre i genitori nella cameretta a calmarlo e, si sa, i suoi amici non volevano essere visti dagli altri!
Passò però ancora del tempo e Marco cresceva, così anche il suo fratellino che al momento di coricarsi non piangeva più.
Una sera iniziò a raccontargli delle sue giornate a scuola e delle sue partite di calcio, la sera seguente gli parlò dei suoi amici che venivano a trovarlo prima del suo arrivo nella cameretta, ma ecco che, ad un tratto, quelle figure riapparvero sulla parete!
Marco li salutò con gioia e li presentò al fratellino. Da allora, ogni sera, gli amici ritornavano sempre e parlavano e giocavano con Marco e il suo fratellino.