L’Orsetto Prugna

Fiaba pubblicata da: Fagiolino22

C’era una volta un piccolo orsetto di pezza che si chiamava Prugna, lui era tutto marrone con una camicia a righe bianca e celeste e un piccolo cuore rosso cucito al centro del suo petto.

Viveva all’interno di un piccolo negozio di giocattoli molto grazioso fatto tutto in legno;era felice li con tutti i suoi amici giocattoli ma il suo sogno nel cassetto era quello di poter essere acquistato da un bimbo al quale potesse dare tutto il suo Amore.

La sera quando il negozio chiudeva, il Prugna e i suoi piccoli amici si ritrovavano a chiacchierare e commentare i fatti della giornata, a volte era davvero estenuante combattere con il pubblico…

Una sera come tante, il Prugna si ritrovò a pensare di nuovo al suo sogno, e senza rendersene conto si isolò dagli altri, tanto che ad un certo punto una simpatica scimmietta di peluche si avvicinò a lui e gli disse “Prugna, cosa c’è stasera?sembri pensieroso”.

Il Prugna guardò il suo amico gli sorrise e rispose “si hai ragione, stasera sono pensieroso, sto pensando che mi piacerebbe tanto essere scelto da un bimbo o una bimba e poter andare a casa con loro, sto bene qui, ma avrei voglia di donare il mio Amore a qualche manina paffutella”

A quel punto la scimmietta e gli altri giocattoli aprirono un dibattito su questa faccenda,e un simpatico camioncino verde bottiglia disse “Prugna, quello che dici è giusto ma hai mai pensato a quanto sia rischioso? pensa se capitassimo nelle mani di qualche bambino violento e capriccioso, di quelli che ci prendono e poi ci lanciano senza pensare che anche noi abbiamo un anima”

Il Prugna guardò il suo Amico e rispose “non penso che esistano bimbi cattivi, è solo in modo in cui vivono che a volte crea la differenza” e poi aggiunse “fare il genitore è il mestiere più complicato del mondo, quindi non voglio giudicarli, ma a volte basterebbe un po’ più di attenzione verso i propri piccoli per far si che non diventino birboni”

Il camioncino verde bottiglia lo guardò, fece una faccetta serena e disse “forse hai ragione ma resta il fatto che poi i bimbi crescono e tu ti ritrovi impolverato in una soffitta”…”ma dai, non fare il tragico, godi il presente, la vita non si sa mai cosa ti propone…”i giocattoli a questo punto si augurarono la buonanotte e si addormentarono.

Prugna rimase un pochino di più sveglio a pensare a quanto si era detto con i suoi amici e poi si addormentò con loro..

Si alzò il sole e arrivò il giorno, il proprietario del negozio entrò e cominciò a preparare tutto per l’apertura, i giocattoli si svegliarono e si misero in posizione, tutti fermi e sorridenti sui loro scaffali, il Prugna era molto stanco, non aveva riposato bene con tutti quei pensieri…

Il negoziante si diresse verso la porta e facendo suonare il campanellino l’aprì dando vita alla nuova giornata.Un invasione di bimbi con le loro mamme entrò nel negozio, cominciarono a correre su e giù toccando e guardando tutti i giocattoli…Prugna notò che tra loro c’era un bimbo molto silenzioso, era l’unico che non correva ma anzi, camminava cautamente nel negozio guardandosi intorno con un aria molto seria…la sua mamma lo teneva per mano e gli parlava a bassa voce e lui le faceva segno di si con la testa..

Ad un certo punto qualcosa attirò la sua attenzione, si staccò dalla mano della mamma e si diresse sempre molto cautamente verso di lui, lo guardò attentamente, lo studiò, poi allargò le piccole braccia e disse alla mamma “vorrei quel morbido orsetto mamma”

La mamma si chinò alla sua altezza e gli disse “è molto carino cucciolo mio, sei sicuro?”

“si mamma” rispose il bimbo e a quel punto si mise in punta di piedi, allungò le braccine e lo prese…”guarda mamma, ha un cuore disegnato sul petto”

La mamma fece una carezza al bimbo e una all’orsetto e disse “è il suo cuore che farà amicizia con il tuo…vieni che andiamo a pagarlo”.

Il Prugna era emozionatissimo, il suo sogno si stava avverando, finalmente delle manine paffute si erano accorte di lui, stava per cominciare una nuova vita in una nuova casa ed era pronto a dare tanto Amore e calore a questo bimbo così dolce ed anche a subire i momenti di piccoli capricci per i quali però lui immaginava di poter mettere pace, insomma era felice!

Mentre il bimbo si avvicinava alla cassa affianco alla sua mamma, guardò i suoi amici, certo gli sarebbero mancati tutti, ma era sicuro che presto anche loro avrebbero trovato una casa da amare e così, senza farsi notare, strizzò l’occhio destro a tutti per salutarli e augurargli buona fortuna.



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