La rosa tra i capelli
Fiaba pubblicata da: Licia Calderaro
Il frastuono della musica rimbomba nella sala, vedo dei ragazzi ballare al centro della pista. È chiaro che si stanno divertendo. Io però, non riesco ad udire perfettamente le note della canzone su cui stanno danzando. Poiché il suono, è attutito da un enorme porta-finestra chiusa. Io mi trovo in giardino, precisamente nella pineta.
Attraverso i vetri trasparenti, posso osservare tutto ciò che accade in quel maestoso salone. Peccato che non posso prendere parte alla festa, perché la mia casa è qui, in questo cespuglio di rovi. Ebbene si, proprio io, la rosa, la regina dei fiori, sono costretta a rimanere immobile nel luogo in cui mi hanno piantata. Ma forse, non è poi così male.
Dalla mia postazione, riesco a percepire la dolce brezza accarezzare i miei petali scarlatti, odo il frinire dei grilli la notte e il frinire delle cicale il giorno. Odo persino in lontananza, il rumore delle onde del mare.
Osservo la vita che mi scorre davanti, stando ben dritta in questo enorme giardino. Sono circondata da tanti alberi di pino, ai miei piedi ci sono tanti altri fiorellini vivaci e profumati, pronti a servirmi e riverirmi qual splendida sovrana che sono. Le coccinelle sono le mie suddite più fedeli, poiché provvedono a ripulirmi e sbarazzarmi di qualunque parassita sia pronto a sfigurare la mia beltà. E le api, gradiscono il mio nettare più di qualsiasi altro fiore al mondo. Tuttavia, non vivo sola in questo giardino. Accanto a me, abitano delle rose di taglia più piccola e di colori diversi. Ma la meravigliosa e superba monarca, sono sempre io: la rosa rossa.
Infatti le mie coinquiline, mi acclamano e mi riempiono di complimenti. Sono disposte a tutto pur di carpire un solo soffio di vento, e appoggiare il loro stelo al mio. Mentre godo appieno il silenzio e la tranquillità, ecco che vedo la porta-finestra spalancarsi. Subito la musica mi giunge ben chiara e distinta. Succede tutto in un attimo. La porta-finestra si richiude immediatamente, e finalmente ritorna la calma. Una ragazza è entrata in giardino. Non è molto alta, ha dei lunghi capelli castani e gli occhi cerulei. Indossa un vestito bianco. La vedo togliersi le scarpe e passeggiare scalza sulla tenera erba verde. Sembra rapita dalla bellezza che vede attorno a sé. Ora si è fermata proprio davanti a me.
Mi guarda con tanta ammirazione, mi annusa e mi tocca delicatamente con il suo dito indice. Io non posso che esserne fiera.
Ma un momento. Sta cercando di staccarmi dal mio cespuglio! Non ci riesce perché le mie spine la pungono. Si è spazientita, ed io già lo so.
Però lei, non si perde d’animo. Cerca in tutti i modi di strapparmi dalla mia casa! No, ti prego ragazza vestita di bianco, non lo fare!
È inutile, non può sentire le mie urla disperate.
Ecco, adesso è davvero riuscita nel suo intento. È soddisfatta, ed ha infilato il mio bocciolo tra i suoi capelli. I miei petali hanno perso il loro bel rosso, sono diventati neri nel momento in cui sono stata sfrattata dal mio cespuglio. E adesso stanno cadendo ad uno ad uno, posandosi lievemente al suolo.
Perché lo hai fatto ragazza vestita di bianco? Perché? Mi hai spodestata dal mio trono! Ora che ne sarà di me, e che ne sarà dei miei sudditi? Perché non hai voluto che io continuassi a regnare nel giardino? Non lo sai che è la natura il mio habitat naturale? Io non potrò mai sopravvivere piantata tra i tuoi capelli!
Peccato che tu, mentre danzi a piedi nudi, facendo volteggiare il tuo candido vestito, non ti sei accorta che la mia bellezza è svanita.
Scivolo dai tuoi capelli castani. Anch’io mi ritrovo stesa sull’erba accanto ai miei petali. Guardo per l’ultima volta, le miriadi stelle lucenti che ricoprono il manto scuro del cielo.
Invece tu, ragazza vestita di bianco, ti inginocchi e mi guardi dispiaciuta. Ti sei pentita di avermi raccolta. Ma ormai, è troppo tardi. Nelle tue mani, giace un bocciolo di rosa appassito.