Il cerchio di Kandinskij
Fiaba pubblicata da: daniela p.
Sono un cerchio.
Un semplice cerchio.
Non ho angoli e non ho spigoli.
Sono morbido e dolce.
Il mio pittore mi ha dipinto di nero, non so perchè: con tutti i colori che avrebbe potuto usare , ha scelto quello più cupo . Mi ha rappresentato come se fossi notte , quando invece io sono giorno, io sono luce : non ha forse la mia forma il sole?
E la lun , piena nel cielo, non è un cerchio come me ?
In fondo a pensarci bene, io sono l’immagine dell’allegria; la corolla di un girasole quando i petali si prendono per mano altro non sono che un cerchio. E guardando un fiore si può essere tristi? Non ho mai visto nessuno piangere di fronte ad un fiore, se non lacrime di gioia .
E i bambini che si uniscono in girotondo che cosa formano? Non formano forse un cerchio? E guardando dei bambini che giocano chi penserebbe al colore nero?
Solo lui mi ha voluto rappresentare così e questo, devo dire , mi dispiace un po’.
Vorrei che tutti mi vedessero come io mi sento dentro. come un anello di giallo, contornato di rosso, con sfumature arancio.
E vorrei che quando la gente mi guarda, sentisse il mio calore, potesse capire tutta la gioia che mi porto dentro … e lui , invece , mi dipinge di nero.
Del resto, che cosa mi potevo aspettare da uno con un cognome pieno di k, che viene da una terra fredda come la Russia?
Però, a ben guardare , se osservo tutto il quadro , forse non sono poi così male .
Un cerchio nero, tra luce e colori , tra angoli e linee che si intersecano e si tagliano è qualcosa che cattura l’attenzione.
Vuoi vedere che quasi quasi , il mio pittore aveva ragione ?