Il bel paperotto

Fiaba pubblicata da: Orsola

Una mattina di primavera, mamma papera, circondata da amiche, osservava Eloisa Rebecca e Amos.

Amos stranamente aveva occhi celesti ed era, nella sua goffaggine, molto bello.

Eloisa non si staccava dalla madre.

Rebecca, la più vivace, era la prima della fila.

Amos proteggeva e amava le sorelle, ma temeva di stare in acqua. Non nuotava benissimo, era molto goffo e timoroso. Rimaneva in acqua per pochi minuti per poi correre dalla madre, che li osservava dal cortile.

Il gatto Eros – con gatta Bea – commentò: “sarà anche bellissimo, ma non sa stare in acqua”.

“Poverino, ha qualcosa che non va” concludeva Bea, “nella fattoria giravano voci poche simpatiche su una strana malattia, inventata forse, la peperite che impapera i paperi in acqua”.

Il giorno della festa della mamma, mamma Papera stava festeggiando con le amiche quando sentì papero Donald canticchiare: “Amos è malato! Ha la peperite, ha la peperite!”

Presa dalla rabbia e dalla disperazione si gettò in acqua e prese a dar dimostrazione ad Amos.

“Con disinvoltura guarda avanti Amos, tutti possiamo aver paura, nessuno è perfetto. Sii felice:  sei molo amato dalle tue sorelle”

Amos imitò la madre e vinse la paura.

Ora non era solo bello ed amato, ma era anche fiero dell’esser papero.

Aveva vinto una sciocca paura che lo rendeva triste.

Il regalo più bello per la festa della mamma, per mamma papera, fu quello di averlo aiutato a superare la sua paura.

In un episodio di paura è utile non sentirsi soli, ma soprattutto aver maggior considerazione di se stessi. Almeno leoni per un giorno e tutto passerà.

 



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