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I colori dell’arcobaleno e i colori della vita

Fiaba pubblicata da: Rosa Rita

Fiaba dedicata a chi crede che la creatività sia utile per il benessere dei bambini e dei più grandi perchè aiuta a “dare vita” a qualcosa di nuovo da scoprire di se stessi, da condividere.

Era in arrivo un forte acquazzone.

Grossi nuvoloni grigi si addensavano pesanti all’orizzonte.

Presto sarebbe caduta la pioggia.

Una scatola nuova di colori ad acquarello era stata gettata dal figlio del contadino con noncuranza, sul vecchio tavolo di ferro battuto.

Si chiamava Erick

Lui non amava dipingere.

Preferiva sporcarsi nella terra e giocare con le macchinine o le costruzioni.

Poi, gli animali della fattoria erano stati sempre la sua passione.

Con il papà li puliva e li accudiva.

Con la mamma raccoglieva le uova del pollaio per cucinare delle ottime torte abbellite con la frutta dell’orto.

Il temporale stava arrivando.

Erick era fermo inginocchiato su di una sedia di legno, e con la faccia schiacciata dietro ai vetri guardava fuori, preoccupato da tanto vento e da rumori roboanti .

Si era dimenticato dei colori.

Anch’essi parevano spaventati di quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

Qualcuno rideva comunque, allegro del sole donato alla sua tinta; altri invece parevano più pensierosi

“Se piove, i nostri colori si scioglieranno e non potranno più essere usati per disegnare, dobbiamo trovare una soluzione” disse il verde con preoccupazione ma cercando di rassicurare i compagni.

I colori, erano nuovi e quindi non sapevano nulla di come i bambini li avrebbero usati.

No, non conoscevano nulla del mondo delle tinte e dei piccini.

Lo dovevano Imparare, come tutti i bambini, quando ascoltano  la lezione dalle maestre, con grande curiosità.

“Come possiamo evitare che piova?” disse il rosso arrabbiato come sempre e con un grosso vocione

“Qui le cose si stanno mettendo male” replicò il nero molto triste e piagnucoloso

“Forse, il bambino uscirà di casa e ci porterà finalmente dentro al riparo” sperò fiducioso il giallo con un sospiro.

” Io credo che dobbiamo farci forza e spingere insieme la scatola sotto il ramo dell’albero; il ramo che sto vedendo da qui! ” propose il marrone molto saggiamente.

“Ritengo che quando non eravamo colori ma solo una polverina , tutto andava meglio” aggiunse il viola con nostalgia sbuffando come uno stantuffo di un treno.

“Ragazzi, teniamoci calmi e non perdiamo il controllo della situazione” cercò di dire il blu, con tono sicuro, come un vigile con la paletta in mezzo al traffico .

Mentre le vocine parlavano, tutte insieme unite, i rombi del temporale si facevano sentire come tante auto in corsa sulla pista delle nuvole.

Iniziarono a cadere dei grossi goccioloni, poi, via, via la pioggia si fece più fitta.

I colori iniziarono a sentirsi bagnati, sempre di più…. e come per magia iniziarono a sciogliersi.

All’inizio di questa danza, si sentirono le loro grida spaventate, poi, lentamente, I colori presero a

ridere….ridere…ridere. Si stavano divertendo!

Per magia il giallo si fondeva nel rosso e diveniva arancione; il giallo nel nero e si trasformava in marrone; il bianco con il rosso: ecco il rosa.

Un arcobaleno di colori.

Sul tavolo iniziò a prendere forma una strana immagine, quasi un fiore di luce che si allargava a vista d’occhio.

Di corsa,Erick, il bambino del contadino, uscì di casa, incurante della pioggia che scendeva. Rimase fermo, a bagnarsi, stupito davanti al vecchio tavolo di ferro.

Quello che vide gli parve una magia.

Alzò gli occhi al cielo e in un angolino lassù…vide uno squarcio di sole, e a discesa veloce, un arcobaleno di luce.

“I miei colori hanno fatto questo?” pensò “C’è l’arcobaleno!!!” .

La gatta Lilla, si strofinò tra le sue gambe e parve stupita anch’essa di quello strano incantesimo: un arcobaleno fatto di tanti ponti di luce, gli uni vicini agli altri.

Una rondine sfrecciò veloce nel cielo gridando che presto sarebbe tornato il sereno.

Felice di questa nuova scoperta il piccolo , prese quello che rimaneva della sua scatola di colori ad acquarello e li riportò in casa.

Da quel giorno, Erick  amò disegnare  il foglio bianco della vita con i suoi colori.



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