Il dipinto di Arcadio
Fiaba pubblicata da: Franco Farina
Arcadio era molto contento del dipinto fatto sulla parete. L’affresco rappresentava un bosco primaverile, ed era così bello che sembrava vero.
Per terra le foglie del vecchio autunno e i germogli verdi appena spuntati, e sui rami c’erano le foglie nuove, di un verde lucente.
Mentre riponeva pennelli colori e tavolozze, Arcadio guardava soddisfatto il suo affresco: la luce della fine del giorno lo illuminava, penetrando dalle finestre opposte della stanza.
Nella casa del Granduca si stava organizzando per la cena e l’ indomani l’opera finita sarebbe stata presentata al Granduca in persona.
Arcadio pensava, e pensando al Granduca gli venne in mente anche la figlia del Granduca, Melissa, e ciò in effetti era il pensiero che lo assillava; più volte aveva fatto gli occhi dolci a Melissa senza ottenere risposta.
Quando lui lavorava all’affresco, lei, di sovente veniva, accompagnata da ancelle, e stava lì ad osservarlo lavorare, ma mai gli aveva rivolto parola, nonostante le occhiate di Arcadio fossero eloquenti.
Melissa aveva un volto molto dolce, due occhi brillanti di luce e lineamenti aggraziati.
La campana della cena suonava, richiamando le persone al pasto serale.
Assorto in questi pensieri, Arcadio non stava più riordinando, ma il suo sguardo era incantato e perso nel vuoto.
Non aveva fame e voleva trovare un modo per portare Melissa con sé, prima di lasciare i poderi del Granduca, altrimenti, di lì a poco, sarebbe andata sposa ad un principe di un podere vicino.
Pensava e ripensava e fu preso da un strano sonno, da un torpore . . .
Si distese ed ebbe uno strano sogno: si alzava ed andava a conoscere nei sotterranei un “Essere delle mura”.
Quest’ Essere non aveva corpo ma poteva essere sentito e udito. Sognò che discuteva con l’Essere la soluzione per stare insieme a Melissa: c’era una soluzione, e la soluzione era. . .
L’Essere delle mura era anche un buon burlone. Arcadio si svegliò di soprassalto, come se avesse avuto un “Idea geniale”. Raccolse tutti i pennelli, e colori e riordinò. Felice ed allegro aspettò l’ indomani.
Il mattino seguente ebbe luogo l’apertura della sala del convitto per la presentazione del nuovo affresco, ed il Granduca, la Duchessa e Melissa accoglievano gli ospiti, tra i quali c’era il principe “Ergot”, a cui era stata promessa Melissa.
Quando tutti gli ospiti furono arrivati, prima del banchetto, il Granduca e la Duchessa presentarono l’affresco ed il pittore Arcadio, autore di quella meraviglia primaverile.
D’un tratto fu come del vento prendesse a spirare dall’affresco; il vento usciva dalla parete e le foglie stormivano.
Nel vedere ciò, stupita Melissa si avvicinò ed entrò nel bosco dipinto, dove già Arcadio l’aspettava.
I presenti sbalorditi non ebbero parole nel vedere tal cosa.
Il principe Ergot si buttò verso il bosco affrescato per impedire che Melissa seguisse il pittore, ma prese solo una grossa capocciata contro il muro.
Il Granduca, a tastoni, cercava di entrare; ma nessuno aveva capito che quello era il mondo evocato da Arcadio e Melissa, che era il loro Universo e un nuovo mondo si era creato.
Arcadio prese Melissa per mano e l’accompagnò in una radura vicino. Era un nuovo giorno per loro: finalmente si trovavano nel loro mondo. Si sedettero nella radura ed iniziarono a parlare e a scambiarsi dei baci.
Ad un tratto intorno a loro sentirono echeggiare uno strano vento caldo, era l’Essere delle mura che li salutava.
Arcadio lo ringraziò e in mano si ritrovò un pezzo di corteccia portato dal vento ove era scritto:
”I tuoi desideri possono diventare realtà”.
Arcadio e Melissa sorrisero.
Terminata il 3 Marzo 1987