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Il gabelliere Aristide Scannabecchi // Audio fiaba

Fiaba pubblicata da: GiamPiero Brenci

Guardò il fanciullo allontanarsi, a passo stanco, con le spalle curve affiancando il somaro spelacchiato che faceva ondeggiare il basto vuoto, sulla schiena ossuta.  Fanciullo e l’animale rappresentavano la tristezza, la sconfitta se non la disperazione.

L’Aristide fece per richiamarlo, ma non poteva: la legge è legge, ed andava rispettata!

Puntuale, come lo scherzo di un Belzebù, una folata d’aria, resa gelida dalla coltre di neve, non lontana,  si abbatté sui due facendo sbattere la mantelletta del fanciullo magro.

Qui tutti gli episodi de “Il nonno e il peste“.

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La “vocenovella”

Il testo

Guardò il fanciullo allontanarsi, a passo stanco, con le spalle curve affiancando il somaro spelacchiato che faceva ondeggiare il basto vuoto, sulla schiena ossuta.  Fanciullo e l’animale rappresentavano la tristezza, la sconfitta se non la disperazione.

L’Aristide fece per richiamarlo, ma non poteva: la legge è legge, ed andava rispettata!

Puntuale, come lo scherzo di un Belzebù, una folata d’aria, resa gelida dalla coltre di neve, non lontana,  si abbatté sui due facendo sbattere la mantelletta del fanciullo magro.

Arsitide, il gabelliere, che era nel timpano della Porta delle possente cinta muraria, represse un brivido. Il gelo era feroce, penetrava sotto i panni pesanti e mordeva le carni.

Il vicino lampione ad olio fu avvolto da uno sfarfallio d’aria gelida ed umida. Folata che s’avvitò nella luce e scomparve con un lugubre suono cupo come l’ululato di un lupo.

Aristide imprecò sottovoce: il fagottello che aveva confiscato al fanciullo gli trasmetteva un lievissimo tepore alle dita e ai palmi delle mani. Inspirando ne percepì la dolce fragranza.  Ci voleva un permesso speciale per portare fuori le mura quel “ Pan Speziale” che la ricetta era segreta e così doveva rimanere. Un decreto comunale  ne vietata, salvo deroghe particolari, di portarne fuori anche solo una fetta. Figuriamoci una torta intera!

L’aroma di miele, uvetta, cedro candito, semi di anice e pinoli amalgamati in preziosa pasta di farina bianca lo fece deglutire a vuoto e lo stomaco gli gorgogliò sonoramente.

La tela di lino, che copriva il vassoietto di vimini, era macchiata di miele fuso.

Il fanciullo, soprannominato il “Peste”,  doveva aver risparmiato, soldo su soldo, tutto l’anno per permettersi un dolce di quel peso e di quel tipo. Ed aveva fama d’essere goloso….

Evidentemente come contrabbandiere il giovine non eguagliava il suo avo: il Nonno!

Aristide sapeva da sempre che l’ex – amico amasse gabbare la Dogana, e lui in particolare,  portando merce dentro e fuori la città senza averne il permesso e non pagandone il relativo dazio. La sfida durava, ormai, da  due decenni tra i due.

Oh, qualche multa gliela aveva fatta, ma il Nonno era diabolico. Al contrario del Peste!

< Ma la legge è legge – esclamò con un certo rammarico: – Dovrebbe essere il Pan Speziale della Bice: il più buono ed il più caro….- e fece per chiudere il portone.

< Ehi, sbirro quello E’ il Pan Speziale della Bice! Costa più di otto monete di rame che c’è del miele sopraffino, mica granuloso! – sentì esclamare allegramente dalle tenebre e, poi:  – E’ il regalo di mio Nonno per te, Gabelliere Scannabecchi!  Buon Natale, Aristide! –

Aristide sobbalzò, strizzò gli occhi, frugò nelle tenebre ma non vide il pestifero fanciullo –  Ehi, sbirro, non ti ci abituare! E ricorda che, da dopodomani, si ricomincia! – e, dopo un attimo, la voce allegra del Peste che si affievoliva allontanandosi:  – Buon Natale, gabelliere, Ariste Scannabecchi!  Buon Natale…. Ah….Non sta mica  bene mandare all’inferno chi ti ha appena portato un dono, sai?!!-

Il gabelliere Aristide Scannabecchi brontolando contro l’ex amico Nonno e contro il suo degno nipote, Peste, chiuse con forza il portone.

Fece due passi, poi si fermò con la fronte corrucciata e scoppiò a ridere di gusto, poi mormorò :< Buon Natale anche a voi, Buon Natale! –

Una campanella prese a rintoccare nell’aria buia e gelida, ma gli parve meno freddo….

***

Qui tutti gli episodi de “Il nonno e il peste“.

***

 

La presente VoceNovella è recitata da Edo Camponeschi
Ideata e scritta da Giampiero Brenci
Che augurano a tutti, Auditori e Lettori,  un Buon Natale



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