I folletti e la magia del bosco

Fiaba pubblicata da: Claudia Crocchianti

È autunno, fa freddo, e il folletto Bernardo è avvolto nel suo mantello.

Lui vive in un bosco incantato, dove vivono streghe, altri folletti e maghi.

Gli gnomi hanno tutti insieme una casa al centro del bosco, dove possono osservare dalle loro finestre cosa succede; non si sa mai essendo un bosco abitato anche da streghe.

Gli gnomi sono cinque oltre Bernardo che è il capo famiglia di questi strani personaggi. Lucino, era un folletto molto simpatico che amava stare per ore nel bosco a parlare con gli animali, lo scoiattolo Felicino, che lo prendeva sempre in giro nascondendogli sempre le noci e le castagne che Lucino raccoglieva nel bosco, il passerotto Picchiotto che aveva sempre qualcosa da dire e il gufo Peppe colui che occhiava tutto e spaventava tutti soprattutto la notte con quei suoi occhi così profondi.

Andreuccio era quello che stava sempre in disparte su un albero a leggere il libro “Zuccotto e i suoi figlioli”, libro scritto sulle foglie.

Peppinello era quello più vivace, non stava mai fermo e dava sempre fastidio a tutti con i suoi scherzi.

L’ultimo folletto è Pellicino, il cuoco, ama cucinare ed è anche molto bravo.

È simpaticissimo quando cucina con quel grembiule rosso a pallini verdi, riesce a trasformare ogni piccolo cibo in una gustosa pietanza.

In mezzo al bosco vi abitano le streghe tutte un po’ pazzerelle e particolari. Amano giocare con le loro porzioni magiche.

In fondo al bosco vive un babbo, taglialegna e la sua figliola Fiore, sempre triste da quando il padre aveva venduto sua sorella a un gruppo di donne ossia le streghe per farla stare meglio visto che i soldi per tutti e tre non bastavano.

Fiore trascorreva le sue giornate a sistemare la sua casa e a occuparsi del suo babbo.

Infatti, fra queste creature malvagie vi era Rosina, ormai diventata anche lei una quasi strega.

Rosina però voleva ritornare a casa da sua sorella.

Questa ragazza aveva gli occhi azzurri e i capelli chiari, si vedeva subito che era diversa dalle altre. Lei amava camminare per il bosco e raccogliere i suoi dolci frutti, more, fragoline e mirtilli.

Con questi preparava sempre delle gustose torte alla frutta.

Le streghe la rimproveravano sempre_ Basta devi occuparti di magia e no di stupidi dolci-.

Rosina triste rientrava in casa abbandonava tutto e si dedicava a creare le porzioni magiche.

Mentre preparava queste, le faceva compagnia il gatto Simba, nero che a solo vederlo spaventava molto.

Era enorme e lei aveva il compito di farlo crescere sempre più e di trasformarlo in leone e spaventare chi si avvicinasse alla loro casa.

Il folletto Andreuccio, che stava tutto il giorno sul suo albero da attento osservatore a certo punto, si accorse di questa fanciulla e della casa misteriosa.

Molto incuriosito decise di andare a vedere e da ora inizia la difficoltà per questo folletto.

Scese dal suo albero con un bel salto, pronto per questa sua avventura.

Si incamminò piano piano verso la sua meta.

A un certo punto del viaggio in quel bosco incantato incontrò il primo ostacolo, un grosso tronco di albero in mezzo al sentiero.

-Lo devo scavalcare, ecco un salto ma una vocina disse non puoi oltrepassare perché lì devi arrivarci attraverso la strada più difficile e vincendo molte prove.-

Non gli importò di avvisare gli altri folletti, intanto nessuno si preoccupava di lui perché era sempre solitario.

Armato del suo poco coraggio e della tanta curiosità, tornò indietro –Ora dove passo?-Ci rifletté un po’, e poi tornò indietro capì che doveva tornare indietro e riprendere la strada da sinistra, lui aveva fatto la scorciatoia e aveva sbagliato.

Silenzioso con una faccia così buffa sbattendo i piedi sulle foglie che frusciavano inizia a camminare, ma a un tratto la vocina per passare devi raccogliere dieci castagne grandi, ma lì non ce ne erano molte.

Fatica dopo fatica le trovò, ora puoi passare.

Il folletto -Ora posso andare tranquillo ma non fu così-.

Mentre saltellava, arrivò a metà strada, finalmente sono quasi arrivato, ma ora mi riposo e si mise stranamente sotto e non sopra un albero come di sua abitudine.

La notte passò in fretta, la mattina Andreuccio fu svegliato da una forte pioggia e vento.

Si bagnò in un baleno-Ora che faccio, non ho nemmeno il mio ombrellino e a me la pioggia è proprio antipatica-.

Andò avanti, lui che bastava una piccola goccia per farlo scappare.

Questa era una prova personale offertagli dal saggio del paese che conosceva la storia di tutto il bosco.

A un certo punto il sole, Andreuccio era felice,aveva superato la sua paura per la pioggia.

Un’altra prova e poi sarebbe giunto alla casa misteriosa, dove vivevano queste strane creature e di Rosina.

Ora sono a due passi ma a un tratto un ponte molto pericoloso da oltrepassare, ma lui spinto dalla curiosità riuscì a scavalcarlo.

Finalmente era arrivato, un po’ di paura gli venne – Oddio ora devo incontrare le streghe e quelle sono cattivissime con chi non fa parte della loro famiglia.

Subito appena lo vide, uscì la strega regina, tutta arrabbiata e con un vestito nero.

Sapeva chi fosse -Come mai sei qui, sai benissimo che questo terreno è toccabile solo da noi.

Andreuccio -Ho visto una ragazza così particolare e diversa da voi che mi è venuta la voglia di conoscerla-Intanto nella casa degli gnomi visto che erano tre giorni che Andreuccio non scendeva si erano preoccupati.

Uno di loro saltò sull’albero e Andreuccio era scomparso. Preoccupati, si misero in cammino.

Andreuccio spaventato dagli occhi della regina tremava.

La strega finse di volerlo accontentare ma in realtà le sue intenzioni erano altre, farlo sparire per sempre e per farlo doveva trovare una porzione magica.

Lo trattò come uno di loro e Andreuccio ignaro di quello che lo aspettava fu felice.

La strega ordinò alle altre di aiutarla a fare la porzione ma Rosina doveva restare ignara del loro intento.

Intanto nella casa del vecchio taglialegna tutto procedeva come sempre, ma un giorno Fiore stanca di quella vita e triste per la mancanza della sorella scelse di ritrovarla.

Preparò un piccolo fagotto e partì lasciando un bigliettino al padre.

La strega regina intanto studiava la sua porzione, ma ormai erano cinque giorni che ci provava non riuscendoci però.

Andreuccio un giorno mentre le streghe erano a lavoro dentro la casa uscì e vide Rosina mentre raccoglieva i frutti.

Ciao le disse -Io sono Andreuccio il folletto silenzioso e che ama stare sopra gli alberi a leggere e te chi sei? Io ti ho notata e mi sono reso conto che sei molto triste. Te non sei una strega vero?.-

Rosina stava per rispondere,ma ecco da lontano la voce di una delle streghe che la chiamava .

Andreuccio sconsolato tornò a passeggiare lì intorno per capire molte cose di quella strana casa.Era in effetti molto buffa,era molto bassa e larga aveva un piano con varie camere ma tutte chiuse a chiave e nel sottoterra vi era una cantina,ma qui ci si arrivava solo attraverso una porta che si apriva solo con una parola chiave che solo le streghe sapevano,nemmeno Rosina la conosceva perché lei non era una di loro.
Andreuccio era troppo curioso e voleva entrare anche in quella parte di casa così nascosta.
Ma ciò era troppo complicato perché le streghe sorvegliavano sempre.
Intanto Fiore si era incamminata,un po’impaurita perché era la prima volta che usciva nel bosco da sola,ma a un momento del tragitto incontrò uno scoiattolo –Ciao stai cercando tua sorella vero?-.
Fiore – Come fai a saperlo,lo so perché conosco quel folletto che vuole conoscere tua sorella-.Mi accompagni da lei?
-Si disse lo scoiattolo,ma bisogna affrontare le prove del vecchio saggio,le stesse che ha affrontato anche Lucino.-
Fiore accettò e armata di coraggio sostenne quelle prove e finalmente arrivò dalle streghe.
Ora dobbiamo trovare un modo per entrare e te dirai che ti sei persa e hai bisogno della loro ospitalità perché è buio.
Fiore bussò alla porta e le aprì la strega regina che dopo averla ascoltata la ospitò sempre con le sue intenzioni malvagie.
Lucino capì chi fosse e Rosina pensò che stava per essere salvata da sua sorella e da questo buffo folletto.

Ora Andreuccio pensò fra sé,devo assolutamente trovare il modo di portar via queste due fanciulle.

Devo entrare in quella cantina,ma lì era nascosto un segreto che piano piano vi svelerò cari lettori.
Intanto le giornate erano sempre uguali, ma una mattina che tutte le streghe erano impegnate a trovare la formula per far sparire Andreuccio ,lui avvicinò le due fanciulle e disse loro che voleva aiutarle.

Dobbiamo sconfiggere queste perfide creature disse il folletto.

Come facciamo disse Fiore,sono furbe e non si fanno imbrogliare da nessuno.

-Un modo lo troverò; intanto Rosina vai dietro la strega che apre la porta e cerca di capire la parola magica-

Rosina – ho paura ,se mi scopre so io che mi fa-.

Finiscila disse Andreuccio se vuoi tornare a casa devi accettare i miei consigli,capito?.

-Va bene,cercherò di farlo-.

E così fu finalmente Rosina riuscì a capire la parola magica – gatto belù ,gatto belù,gatto belù e la porta si spalancò.

Andreuccio vi entrò mentre Fiore e Rosina controllavano le streghe.

Appena scese il folletto vide un grosso baule,lo aprì e trovò i segreti del vecchio stregone di come addormentare le persone,neanche le streghe lo sapevano perché non avevano mai aperto quel baule perché pensavano di sapere tutto e in realtà non era così.

La presunzione sconfisse le streghe infatti loro furono addormentate e scapparono alla casa dei folletti dove Andreuccio fu abbracciato dai suoi amici.

Fiore e Rosina diventarono amiche di quei folletti e poi tornarono a casa dal babbo che felice e pentito di aver venduto Fiore le accolse con un bel sorriso sulle labbra.

Le streghe continuarono a dormire,nessuno le svegliò più erano state troppo cattive.

Da quel giorno passarono due anni e Fiore e Rosina erano felici, ma il babbo ormai vecchio morì e loro decisero di andare a vivere con i folletti.

L’amicizia fu il sentimento che si inoltrò in quella casa e tutti loro vissero felici e contenti insieme alle persone care.



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