pecorella-unicorno

Pecorella Unicorno

Fiaba pubblicata da: Rosy

Che bella che bella
è nata è nata una pecorella
che bella che bella fa bèè… bèè… bèè…
la chiameremo Lella la pecorelle bella

In una grande prateria
era nata da poco una pecorella
tutti la volevano vedere, perché era
una pecorella particolare
la mamma pecora non si sapeva spiegare
perché Lella era cosi’

 

Aveva il pelo di lana bianchissimo
Tanto bianco come la neve
che per guardarla
dovevano indossare gli occhiali da sole

Lella non solo era bianca
le altre pecorelle sorelle erano brune
aveva qualcosa di diverso da loro
sulle spalle aveva un paio d’ali
e in fronte un piccolo corno lungo
come mai mamma pecora si chiedeva
il perché Lella era cosi’….

Lella cresceva
diventata grande
anche le sue ali crescevano con lei erano bellissime
bianche morbide Lella ne era felice

Lella andava spesso a mangiare l’erbetta nei prati
e alcune volte portava con se un cestino
che riempiva di erbetta fresca e lo portava alla nonna
Fu cosi’ che accadde tutto questo l’avventura di Lella

Riempi’ il cestino di erbetta fresca e stava per
avviarsi verso la casa della nonna
ma un acquazzone la fermò si sedette sotto un albero
ad aspettare che smettesse di piovere ma la pioggia durò molto
e Lella si addormentò

Quando Lella si svegliò non si trovò sotto l’albero
ma in un altro posto dove lei non era mai stata
si guardò intorno non vide nessuno che conosceva
non c’erano prati era coperto tutto di nuvole, cielo, bianchi ruscelli, fontane e tanti animali di forme diverse mai viste

C’era un uomo alto con barba lunga e con in mano una enorme forchetta lo chiamavano dio Nettuno lui sorvegliava il mare
un’ altro aveva il corpo da cavallo e l’altra metà era un uomo si chiamava Centauro
ho incontrato anche un bambino lui si specchiava sempre nell’acqua
e ripeteva a se stesso io sono bello il più bello e si chiamava Narciso

con questo Narciso ho fatto amicizia
era molto bravo ma diceva sempre che lui era bello
mi raccontò di questo mondo irreale e magico di dove lui viveva

e lui sapeva perchè io ero nata in mezzo alle pecore
Mi raccontò che c’èra stata una giornata di vento fortissimo

ma cosi’ forte
che Eolo dio del vento

un altro personaggio che io ho conosciuto
non riusci’ a trattenere il vento e 

soffiò cosi’ forte
soffiava soffiava il vento per allontanarlo
 cosi’ fu

mentre allontanava il vento

io volai via 
e caddi nel prato insieme alle pecorelle

e la mamma pecora credette che fossi sua figlia

Ora avevo capito il perché
ero diversa dalle mie sorelline
Narciso mi disse pure tu hai delle belle ali e ti chiami Unicorno

potrai rimanere sempre con noi se vuoi
potrai andare ogni mattina con Nettuno a vedere il mare o con Zeus a vedere spuntare il sole
sai nell’Olimpo si sta molto bene

Ma Lella pensava alla sua mamma
voleva tornare dalla sua mamma e dalle sorelline
e poi la nonna l’aspettava per le erbette
salutò tutti gli dei
e volò via giù verso la campagna con le sue splendide ali bianche

Quando arrivò la mamma l’aspettava
con le zampette spalancate
era stata molto preoccupata per la sua assenza

Lella torna  spesso all’Olimpo a visitare gli Dei suoi parenti per regalo
gli porta l’erbetta fresca cosi’ la fa assaggiare Bacco un altro suo amico che mangia solo uva e beve vino

Un bambino
non è mai diverso
dai suoi fratelli
come era Lella solo perché
aveva le ali
Lella con la sua lana d’ancora
preparò tanti golfini
che regalò a tutti gli amici



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