Il quadro senza senso
Lo trovarono così: guardava il cielo lungo disteso nell’erba fresca. Morte tanto rapida quanto sciocca: soffocamento da nocciolina. Il suo cuore delicato non resse.
Astrattista nell’anima. Lasciò l’ultima opera. Accanto a se. Lunga distesa, rivolta al cielo, nell’erba fresca. Dualismo artista, arte.
Opera perfettamente compiuta, se non fosse stato per un dettaglio. Mancava la firma. E ora come s’appende? In quale direzione? Qual è il senso?
Il dilemma del senso. Furono chiamati i più grandi esperti d’arte i quali cercarono di svelare il mistero del quadro senza senso. Ognuno aveva i propri argomenti. Ognuno proponeva la soluzione. Una delle quattro possibili.
Il quadro restava intimamente senza senso. L’artista s’era portato il senso con se.
Si cercò negli ultimi scritti del povero artista. Si scavò negli ultimi istanti. Si cercarono tracce sul cavalletto. Si cercò persino di capire la direzione della pennellata. Tecniche da polizia scientifica e rocambolesche indagini soprannaturali. Ma furono solo ipotesi.

