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Tutte le fiabe che parlano di "lentiggini"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "lentiggini", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il bambino che veniva dal freddo

Quel mattino i coniugi Anna e Michele si erano alzati molto presto, prima che spuntassero le luci dell’alba. Non avevano dormito quasi nulla, erano troppo emozionati per l’incontro che li avrebbe attesi. Si recarono all’aeroporto, diretti verso Kirov, città della Russia europea nordorientale.

Lì, avrebbero trovato la guida Vladimir, che li attendeva in auto per accompagnarli alla casa famiglia, e conoscere finalmente il tanto desiderato bambino.

Era febbraio, faceva molto freddo. I finestrini della macchina continuavano ad appannarsi, e la coltre di neve sulle strade rallentava la marcia. Ad Anna cominciava a mancare il respiro, mentre Michele la stringeva al suo petto.

– Eccoci arrivati. Verrò a riprendervi verso sera – fece Vladimir.

La casa era un tipico palazzone russo. La porta principale si aprì, ad attenderli una minuta signora sui cinquanta, con biondi capelli raccolti e grandi occhi chiari.

Il bambino che veniva dal freddo

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Quando le penne si mettono a parlare

La mia vita, all’inizio, non è stata molto emozionante. Me ne stavo lì in negozio, diritto e serio tra i miei compagni, in attesa che qualcuno si decidesse ad acquistarmi.

Certo, quando un cliente entrava, puntando l’indice verso il nostro scaffale, erano dei begli spaventi: capitare in mano a quel bambino cicciotto con gli occhiali e le lentiggini, ad esempio, significava finire nella spazzatura nel giro di pochi giorni!

Quando la vidi arrivare, la mia padrona intendo, non mi sembrò una persona molto raccomandabile: parcheggiò (si fa per dire) la sua automobile tutta storta, col muso contro il cassonetto , poi accese le quattro frecce e saltò giù dalla macchina come se fosse inseguita da un branco di leoni affamati.

“Non ci voglio andare, a casa di quella sclerata!” dicevo tra me, ma lei inesorabile indicava il portamatite:

“Uno di quei pennarelli sottili… nero, misura 0,1”.

Ero io. Inutile farsi illusioni: i rossi, i blu e i neri 0,2 e 0,05 tiravano un sospiro di sollievo, mentre il cartolaio mi posava sul bancone.

Quando le penne si mettono a parlare