Gino, l’aeroplanino
In mezzo al deserto, tra cactus, sassi e serpenti, si trovava una costruzione un po’ traballante.
Al suo interno erano stipati vecchi aeroplani che, stanchi di volare, si rifiutavano di accendere i motori.
Un giorno, mentre una tempesta di sabbia sferzava le grigie pareti dell’hangar, un grosso camion rumoroso, raggiunse la saracinesca che chiudeva l’entrata del deposito.
Un omino, con un buffo cappello calato sugli occhi, scese dal camion e, litigando col vento che sollevava la sabbia, aprì il lucchetto e sollevò il pesante portone.

