La storia del Re Pasticcione
Fiaba pubblicata da: TERESA AVERTA
PREFAZIONE
La storia del BABÀ è tanto remota quanto simpatica e curiosa: Il babà non è solo un dolce: è un’istituzione, un inno alla napoletanità, alle sue usanze e tradizioni. Il babà ‘con il rhum’ è Napoli. Quali siano le sue origini, a noi poco importa, ci piace, è un dolce gustoso e lo mangiamo grandi e piccini.
E pensate che c’è una storia che ha inventato e scritto una gentile maestra per noi bambini curiosi e golosi…
Ecco “LA STORIA DEL RE PASTICCIONE” che spiega l’origine del babà, il dolce tanto amato dai napoletani e non solo!
LA STORIA DEL RE PASTICCIONE
C’era una volta il re di Dolciuria: Bombolone 1° salito al potere dal 1750 al 1790.
Un giorno Cannolo il Grande, Zar di tutte le pasticcerie, attaccò il regno di Bombolone 1° e lo spodestò. Quest’ultimo però non era un uomo qualunque: era il suocero di Profitterol XV, marito della figlia, grazie al quale gli fu affidato come contentino, il Ducato di Cioccolato.
In questo piccolo e zuccheroso regno il re Bombolone si annoiava terribilmente, tanto che la sera per combattere l’inerzia, richiedeva ai mielosi pasticceri di portargli un dolce diverso.
Se da una parte però il re non era facilmente accontentabile, dall’altra i pasticceri non avevano tanta fantasia: ogni due o tre giorni, infatti, finivano per servirgli la signora Ciambella anche lei tanto cicciottella a tal punto che il nostro sciocco sovrano non riusciva a mangiarla in un solo boccone e finiva per scaraventarla dalla finestra e diventava pasto per cani e gatti.
Il punto è che questo dolce non incontrava per niente il gusto del re, infatti, era asciutto e insipido, dalla serie: senza infamia né gloria!
Un giorno accadde l’imprevedibile: Bombolone oltre che amante del dolce era molto affezionato allo zio Rhum… il quale faceva sempre compagnia al re, e quando quest’ultimo era triste o contrariato dagli affari di corte, rhummiava da mattina a sera, glu!glu!glu! Non nel senso che faceva strani rumori ma perché ne beveva tanto.
Una sera, dopo l’ennesima volta che i servitori gli portarono la tanto odiata signora Ciambella, questi allontanò rabbiosamente il piatto dalla tavola che andò a sua volta a scagliarsi contro la bottiglia di zio Rhum.
Il risultato? E che risultato!
Zio Rhum bagnò completamente la signora Ciambella…che patatrac! La signora Ciambella s’inzuppò e urlò come una matta e immediatamente assunse un aspetto caldo, ambrato e un odore notevolmente inebriante… contrariamente a quanto si sarebbe aspettato il re ed anche Zio Rhum. Beh, si vede che lo zio aveva fatto proprio colpo!
A quel punto Bombolone, osservando quanto accadeva e accorgendosi della felice atmosfera -sembrava ci fosse un fidanzamento in corso- afferrò con il suo cucchiaio d’oro un pezzo di quello strano miscuglio e lo portò alla bocca: quello che provò lo possiamo benissimo immaginare.
Fu subito amore: un idillio da condividere e far conoscere al mondo intero!
L’idillio amoroso fra la signora Ciambella e lo zio Rhum sfociò subito in uno sposalizio. Le nozze furono celebrate nel Giardino degli Amaretti con la partecipazione di tutti i Confetti.
Dopo nove mesi nacque una bella creatura di nome Sfogliatella.
Il re Bombolone decise di battezzare questa delizia nella chiesa di don Cornetto; il ricevimento in onore della bambina fu organizzato da Nonna Caramella e per desiderio del re, si tenne a corte con tutti gli invitati, davanti ad un meraviglioso banchetto, tra fiumi di champagne e nuvole di zucchero filato.