Perfavorenonprepotenza

Fiaba pubblicata da: carmelina fraraccio

Quattro bambini che abitavano nella città di Perfavore ogni mattina, nel recarsi a scuola, passavano accanto ad una alta siepe che li divideva dal paese di Prepotenza. Certo…è ovvio, come tutte i bambini morivano dalla curiosità di sapere che cosa ci fosse mai al di là del verde, ma non si poteva disubbidire né trasgredire nella loro città , perché …per favore… era stato chiesto a tutti di osservare quella regola .

A volte avevano cercato di tendere l’orecchio, ma niente, nessun rumore proveniva dall’altra parte.

Quel giorno , il nonno di Piero, uno dei quattro bambini, aveva avuto l’arduo compito di far loro da baby setter e, a malincuore, ma molto a malincuore aveva accettato…del resto gli era stato chiesto per favore e quindi…

Già da un po’ il nonno sonnecchiava nascosto dietro il giornale e con gli occhiali sbilenchi sul naso e così i quattro furboni ebbero un’idea-Nonno…Nonnooooo!!!-

– Ma che volete?? Per favore abbassate la voce- non sono mica sordo.-

– Scusaci nonno…-e poi abbassando il tono sempre più –possiamo oltrepassare la siepe-e poi di nuovo urlando- per fare una passeggiatina ?-

– Il nonno con un occhio chiuso e l’altro pure sbuffò- certo, certo, buona passeggiata-

– In un attimo i quattro furono davanti alla siepe e in un secondo al di là di essa.il caos che regnava era mille miglia distante dalla serenità del loro paese: flotte di bambini si rincorrevano facendosi dispetti e smorfie

– Signore chiassose litigavano alle casse dei supermercati e vecchietti tremuli si minacciavano con i bastoni e le bombette per un posto in panchina al parco.

– Ma che diamine, pensarono i bambini, possibile che non trovavano il modo di accordarsi e l’unica comunicazione era la prepotenza?

– Proprio in quel momento , videro arrivare dalla stradina laterale, una vecchina con le sue buste della spesa colme da scoppiare.

– Contemporaneamente , di corsa, sbucarono due ragazzetti che si rincorrevano insultandosi e patapum la vecchina finì a gambe all’aria e la piazza si riempì di arance , insalate e chi più ne ha ne metta.

– Piero e i suoi amici si precipitarono per raccattare tutta la spesa, poi, con galanteria le porsero il braccio per aiutarla a rialzarsi. La donnina li guardava stupita e anche tutti i presenti li osservarono attentamente dalla testa ai piedi – che strani personaggi!-

– Perfino dalla finestra della scuola una strana maestra isterica che urlava contro il chiasso dei suoi alunni restò a fissarli da lontano, mentre uno strano sorrisetto le si stampò sul viso.

– Che silenzio tutt’intorno, nell’aula come nelle vie. La gente si sorrideva e stringeva la mano, era stata bella quella scena appena vissuta, li aveva ammutoliti e fatto riflettere.

– Bastava non scontrarsi per incontrarsi, capirsi , parlarsi e vivere sereni.

– Da quel giorno quel paese divenne un’oasi di pace, le persone capirono cosa voleva dire rispettare se stessi e gli altri e tutto grazie a quei quattro monelli arrivati lì per caso.

– Ci pensarono a lungo, ma presto la decisione fu presa…Via la siepe, via ogni confine, gli uomini sono fatti per collaborare non per dividersi e così nacque il paesone di Perfavorenonprepotenza.

– Se vi ci trovate a passare, fermatevi …si sta veramente bene!!

– Magari vi ci trasferite io ci abito ormai da tanto.



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