La matita azzurra

Fiaba pubblicata da: daniela p.

La protagonista di questa favola non è una principessa e nemmeno una regina, non è una fata e non ci sono streghe cattive in mezzo. Tutto ha inizio dentro ad una scatola : rettangolare, piccolina.

Al suo interno, allineate come tanti piccoli soldatini le matite colorate aspettavano che qualcuno le usasse.

Non è divertente stare lì ferme, impalate ad attendere di essere utili.

Il giallo già sbadigliava, il nero si era addormentato, il rosso stava canticchiando una canzone di quel cantante che si chiama come lui, Vasco Rossi, il bianco, lui sta sempre zitto, non si muove mai, sembra quasi che non ci sia.

E così, fra una canzone e uno sbadiglio, i giorni passano e nessuno si decide ad aprire la scatola e più passa il tempo, più le matite si stufano di stare lì. Un giorno, però, l’azzurro iniziò a saltellare : tutti lo guardavano stupiti e increduli, lui non era tipo da fare sciocchezze, era uno serio, ma se gli chiedevano spiegazioni, non rispondeva e continuava a saltare, fino a chè non riuscì ad aprire il coperchio della scatola.

Con un altro balzo, riuscì a uscrire dalla scatola, si dette una sistemata, si guardò intorno e dentro alla punta iniziò a sentire uno strano solletico… stava facendo capolino la voglia di disegnare! La mano delicata di un bimbo la prese e iniziò a strofinarla su un foglio bianco: ne nacquero il cielo e il mare.

Linea dopo linea, il disegno si componeva: si riempiva di onde, nuvole, qualche barca, una vela lontana e le ali leggere di un gabbiano che sembrava volesse scappare dal foglio, proprio come la matita azzurra aveva fatto dalla scatola.



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