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Seguendo il destino 7 // La cerimonia del pugnale

Fiaba pubblicata da: marzia.o

Qui tutte le puntate.

La costa frastagliata dell’ultimo regno, emerse dallanebbiolina azzurra che la avvolgeva, la sabbia bianchissima, e le verdi collinescendevano verso il mare, formando un incantevole panorama. Hagor lo stavaammirando, e nonostante tutto che fosse la prima volta che lo vedeva aveva lasensazione di averlo già visto in passato, e di aver trascorso molto tempo suquella grande isola. Anche Karnak stava guardando la costa, e nella sua mente iricordi si affollavano: su quella terra aveva imparato ad amare sua moglie, e arispettare il suocero come se fosse un altro padre, pensò che se il tempoglielo avrebbe permesso avrebbe rivisitato i luoghi a lui più cari. Karnak eHagor erano uno accanto a altro e sospirarono all’idea di trovarsi nel regno diScharon. Entrambi si girano uno verso l’altro sorridendo, poi Hagor chiese.

“Nonno, questo è l’ultimo regno chevisiteremo?”.

“Sì, poi torneremo a casa”.

“E quanto tempo conti di fermarti”.

“Non so, possiedi nostalgia di casa?”.

“Un po’, te lo chiedo perché vorrei controllare loscafo della nave”.

“Temi che qualche mangi legno sia riuscito apenetrare nel legno dello scafo?”.

“Sì, so che è un po’ da matto, soprattutto perchéla nave è appena uscita dai cantieri navali di Semiramide, ma…”.

“Ma è meglio essere sicuri”.

“Sì nonno”.

Hagor però cambiò discorso, chiedendo a suo nonno cosapensasse di Aset Rasut, Karnak gli rispose di essere molto perplesso, nessunonon aveva mai visto questo fantomatico signore, e che i suoi ordini eranoeseguiti attraverso dei generali, ma che nessuno sapeva bene chi fossero e comeagivano. Hagor allora raccontò a Karnak delle sue indagini, affermandogli cheperò non avevano portato a nulla, Axsterio e Wiliam si unirono alla discussionema Wiliam minimizzava dicendo che il padre e i figli erano troppo severi neltirare le loro conclusioni, inoltre non si spiegava perché il padre prendessein considerazioni ciò che i due nipoti gli dicevano. Certo uno si stavadimostrando un buon comandante, ma presto si sarebbe stancato di quel gioco.

Hagor si scusò e diede il cambio al timoniere, Axsteriogli si mise accanto, Hagor virò di pochi gradi e l’apertura del canale naturalesi aprì danti a loro. Il canale era formato da due faraglioni, la lorolarghezza e altezza era di seicento metri. Hagor fece passare la nave nelcentro esatto, sapeva che se fosse passato troppo vicino a uno dei due colossidi roccia, la sua nave avrebbe rischiato di essere trascinata da una delleforti correnti che scorrevano nelle vicinanze dei faraglioni. Appena la naveoltrepassò le due rocce Hagor ordinò di ammainare le vele. Il pericolo erapassato e Hagor si rilassò perché ormai la nave era entrata nelle acque chetedi una laguna, dove un piccolo scoglio emergeva. La nave sembrò quasi fermarsiaccanto allo scoglio, Axsterio notò due fanciulle e sorridendo disse alfratello.

“Guarda fratellino ci sono due sirene sulloscoglio”.

Hagor guardò nella direzione che Axsterio gli indicava, evide le due fanciulle, erano molto graziose e ricambiarono il suo sorriso, poilui e il fratello le salutarono mentre ordinava di portare i motori della navea impulso tre, la nave sobbalzò in avanti superando lo scoglio, pochi minutidopo il veliero attraccò nel porto di Scharon e Hagor e i suoi ricevettero ilbenvenuto da signore del luogo.

Yasmina e Asia stavano percorrendo il lungo corridoio cheportava alla sala del trono, e le loro risate riempivano il palazzo. Yasminaera la figlia più piccola del principe Nadir Dragi. Asia invece era la figliadel suo consigliere e amico d’infanzia, Malyk Kandal. Le due bambine erano natelo stesso giorno, alla stessa ora emettendo il loro primo vagito nello stessomomento: questo aveva fatto sì che i due genitori decidessero di farle crescerecome sorelle. Le due ragazzine si compensavano: Yasmina era la più sfacciata ela più birichina e trascinava sempre Asia nelle sue marachelle; Asia invece eratimida assennata ed equilibrata.

Giunte davanti alla porta della stanza del trono sifermarono per darsi un po’ di contegno, poi Yasmina fece cenno ai due uomini diguardia di aprire la porta per farle passare, quando furono davanti ai duegenitori, congiunsero le mani e dissero.

“Cari padri ci hanno forse chiamato?”.

Nadir rispose per entrambi spiegandoli motivo della loroconvocazione. Nadir mostrò alle due ragazzine un pugnale di bellezzastraordinaria, l’impugnatura e il fodero erano d’oro, con piccoli rubiniincastonati qua e là, la lama era doppia e di un acciaio finissimo. Nadirspiegò che il pugnale era stato consegnato a suo padre dal nobile Transet, colcompito di custodirlo finché non fosse tornato a prenderlo. Naturalmente Nadiraggiunse che il padre in seguito gli aveva lasciato il compito di custodirlofino al ritorno di Transet, e ora il momento era giunto, spiegò che insieme alloro amato re viaggiava un giovane che nell’aspetto assomigliava a Transet,quindi se il giovane fosse stato davvero il nobile Transet, avrebbe richiestoil pugnale. Asia a quel punto domandò a Nadir.

“Nobile zio, perché avete scelto noi perrestituire quest’oggetto prezioso?”.

“Vedi mia cara Asia, solo mani pure possonotoccare questo pugnale, e dimmi mia cara, chi meglio di due vergini può farlo?Voi siete pure nel corpo e nei pensieri, quindi più che adatte. Ora bastaparlare dovete esercitarvi per quando lo consegnerete al giovaneTranset”.

Cosi Yasmina e Asia cominciarono a esercitarsi cercandodi imparare tutto il cerimoniale, alla fine del terzo giorno Nadir decise cheerano pronte.

Il gran giorno era arrivato, e Yasmina e Asia erano moltoeccitate, i loro padri per l’occasione avevano fatto confezionare due abiti dacerimonia. Yasmina quel giorno decise che voleva vedere la nave che trasportavail re e, la sua famiglia, così convinse Asia andare allo scoglio; si preparanolegando i capelli in una lunga treccia, piegarono i due vestiti e li misero inuna borsa, andarono allo scoglio. Giunte allo scoglio misero al sicuro la borsasi tolsero i vestiti e salirono sul masso e si misero nell’attesa della nave.All’improvviso la nave apparve nell’imboccatura del canale naturale, passandotra i due faraglioni sembrava così minuscola, ma appena la nave fu accanto alloscoglio, alle due ragazzine sembrò gigantesca e strana, completamente diversadalle navi che conoscevano. Yasmina era molto emozionata, una voce portata dalvento le aveva fatto vibrare il cuore, guardò Asia, ma la sua amica stavaancora guardando la nave come rapita. Per un attimo la nave sembrò fermarsidavanti allo scoglio, le due ragazzine esaminarono affondo i voltidell’equipaggio, ma alla fine si fermarono sul volto del timoniere e delragazzo che era in piedi accanto a lui. A un tratto il giovane in piedi sipiegò verso quello al timone e gli sussurrò qualcosa, il ragazzo si girò versodi loro e sorrise, ancora una volta Yasmina senti il cuore a sobbalzare; poi idue giovani le salutarono e loro risposero raggianti, il ragazzo al timoneinvitò ad accendere i motori e la nave scatto in avanti. Yasmina e Asia siguardarono, i loro occhi brillavano e alla fine in coro dissero.

“Hai visto com’è bello?”, si misero aridere, poi Asia disse: “Hai visto i suoi occhi verdi? Non sembrano duesmeraldi?”.

“Sì è vero”, disse Yasmina ben felice chela sua amica parlasse del ragazzo in piedi, poi aggiunse: “Mentrel’altro ha le profondità marine negli occhi, e la sua voce èbellissima”.

“Già, ma adesso è meglio andare” risposeAsia ben felice di sapere che Yasmina parlava del ragazzo al timone.

Nadir guardava avvicinarsi la nave che trasportava i suoiospiti illustri, ma di sua figlia e di Asia non c’era traccia, borbottòqualcosa e Malyk gli disse di calmarsi che presto le due birbantelle sisarebbero unite a loro. Non aveva ancora finito la frase che Asia e Yasminacomparvero, Nadir le avvicino e con fare minaccioso domandò, dove fossero state;Yasmina preferì dichiarare la verità al padre, perché sapeva, la punizionesarebbe stata severa se avesse mentito, così gli disse che erano andate alloscoglio per vedere la nave del re, poiché sull’isola non accadeva mai niented’interessante. Nadir accettò la spiegazione della figlia e le disse cheavrebbe perdonato lei e Asia se non avessero fatto errori nella consegna delpugnale, le due ragazzine annuirono, ma non ci fu più tempo per altro, la navedel re approdò.

Yasmina e Asia erano dietro alla fila delle lorofamiglie, per vedere cosa accadeva davanti a loro ogni tanto si piegavano dilato: Yasmina sentì il cuore battergli forte quando vide il giovane dagli occhiblu dare il comando d’abbassare la passerella, accanto a lui c’era l’altrogiovane e davanti c’erano due persone, uno sembrava molto vecchio, l’altroinvece aveva l’età di suo padre.

Hagor e Axsterio dalla loro posizione potevano vedereoltre lo schieramento delle famiglie di Nadir e dei suoi dignitari, quindividero le due ragazzine che si piegavano di lato per vedere ciò che accadeva,Hagor sussurrò al fratello sorridendo.

“Hai visto ci sono le nostre sirene lagiù?”.

“Già, sono proprio carine, non trovifratellino?”.

“Si lo sono”, rispose Hagor.

Nadir cominciò a parlare con Karnak, e il saluto che idue si scambiarono, fu lungo ed elaborato, poi ognuno presentò la propriafamiglia, Nadir presentò il suo consigliere più fidato e anche gli altridignitari, in fine ci fu lo scambio dei doni; tutti pensavano ormai che ilcerimoniale di benvenuto fosse finito ma Nadir congiunse le mani e guardandoHagor disse a Karnak.

“Mio nobile sovrano, permettimi di eseguire unultimo ordine di mio padre”.

“Esegui pure mio nobile amico, ma prima che tuproceda, posso chiederti quale fu l’ordine ricevuto dal tuo nobilepadre?”.

“Mio nobile sovrano, quando tu venisti in questoregno per la prima volta, eri accompagnato dal nobile Transet, egli lasciò incustodia a mio padre un oggetto molto prezioso, dichiarando inoltre che sarebbetornato a prenderlo quando il popolo di queste terre sarebbe stato in pericolo.Ora queste terre lo sono, e anche se sappiamo che l’uomo che ti accompagnavaallora è morto, noi abbiamo la certezza che il suo spirito si trova nel giovaneche ti accompagna e che si trova alle tue spalle. Mio nobile sovrano, com’èpossibile ciò?”.

“Mio nobile amico, il giovane che è alle miespalle non solo è mio nipote, ma anche il pronipote del nobile Transet. Turicorderai che con me e Transet, viaggiava una giovane donna, ebbene quella donnaera la figlia del nobile Transet, poco tempo dopo al nostro rientro a casa cisiamo sposati, la nostra vita fu poi completata dalla nascita di mio figlio,che ti ho presentato poco fa, inseguito divenuto adulto anch’egli, si è sposatoe avuto dei figli, e come avrai capito uno di loro e il giovane alle miespalle”.

“Comprendo mio nobile sovrano. Ora permettimi dipoter parlare con lui direttamente”.

“E sia Nadir”.

Hagor sospirò quando Nadir fece la sua richiesta aKarnak, era convinto di ricevere l’ennesimo omaggio, quindi si preparo al ritodi ringraziamento, ma questa volta si sorprese del modo in cui gli fu offerto,e dovette anche concentrarsi su ciò che diceva Nadir.

“Ben tornato mio signore, questa terra tiaspettava per renderti di nuovo omaggio, la tua gente ti onora per averrisposto alle sue preghiere”.

“Io ti ringrazio mio nobile Nadir, ma per me non èancora giunto il momento di rispondere alle preghiere di queste genti, e tu saiil perché”, rispose Hagor sorprendendosi di ciò che diceva.

“Hai ragione mio signore; ma tu non me lo haiancora chiesto ufficialmente, mio signore”, rispose Nadir.

“Ebbene mio nobile amico, te lo chiedo ora,restituiscimi ciò che lasciai in custodia a tuo padre”.

“Perdona la mia sfacciataggine mio signore, ma turicordi com’era l’oggetto che lasciasti a mio padre?”.

Nadir voleva essere certo di chi aveva davanti, per unmomento l’aria si fece tesa; tutti erano in ansia per la risposta che avrebbedato Hagor ma, Hagor rispose:

“Mio nobile Nadir, lasciai a tuo padre un pugnaledalla lama doppia, con l’impugnatura e il fodero d’oro e rubini”.

Nadir non disse nulla si limitò a sorridere, fece unleggero inchino e chiamo le due fanciulle; Axsterio guardò il fratello, avrebbevoluto chiedergli come sapesse del pugnale, ma non ebbe il tempo perché Nadirdisse a Hagor:

“Mio nobile signore, lascia che le mani di questedue fanciulle, pure nel corpo e nei pensieri, ti porgono l’oggetto da terichiesto”.

“Che le loro mani pure mi porgonol’oggetto”. Hagor era confuso e si chiedeva come sapesse del pugnale,cercò di non pensarci e si concentro sui movimenti delle due fanciulle. Asia eYasmina avanzarono verso Hagor, che le ammirò nel loro abito tradizionale.L’abito era formato dai pantaloni bianchi ricamati in oro sui lati, da unatunica lunga e bianca, ricamata come i pantaloni, tenuta stretta alla vita dauna fascia, che poi attraversava il petto delle due giovani e passava inun’asola per poi ricadere dietro alla schiena, la lunga treccia di capellifermata in cima da dei pettini con dei fiori bianchi, scendeva lungo la schienae dava l’unico tocco di colore scuro all’abito. Asia arrivata a pochi passi daHagor alzò il cuscino, Yasmina al suo fianco prese il pugnale e il fodero etenendo le mani in alto, in modo che tutti vedessero cosa stesse per fare;Yasmina mise il pugnale nel fodero, poi lo sdraio sul palmo delle sue mani,alzandole verso Hagor. Hagor non aveva mai visto un’arma così bella, forse solola sua spada “L’Occhio del Diavolo” poteva essere paragonata al pugnale, chequelle mani delicate gli offrivano, ma non fece trapelare nessun’emozione,lentamente alzò una mano per brandire il pugnale dalle mani delicate dellaragazzina. Yasmina con la coda dell’occhio cercava di guardarlo, sentì le ditadel giovane sfiorarle il palmo delle mani, alzò gli occhi verso di lui e illoro sguardo s’incrociò, Hagor le sorrise, e lei sentì il cuore batterle fortenel petto, e un intenso calore le pervase il viso, abbassò di nuovo lo sguardo,e appena ebbe le mani libere le congiunse cominciò a indietreggiare insiemeAsia portandosi a pochi passi più indietro di Nadir. Hagor alzò il pugnalesopra la testa, lo sfoderò e la lama lampeggio al sole, poi lo rifodero dicendoa voce alta in modo che tutti sentissero:

“Ora la “Zanna del Diavolo” e tornata nelle miemani come sua sorella “Occhio del Diavolo””. Hagor dopo d’aver detto ciòsi mise il pugnale sul fianco, nello stesso momento, la folla gridò di gioiasventolando fazzoletti bianchi e migliaia di palloncini spiccavano il voloverso il cielo.

Axsterio e Wiliam chiesero a Hagor come facesse a sapercome si chiamava il pugnale e com’era, Hagor ripose che non lo sapeva, sapevasolo che nel momento in cui Nadir era cominciato a parlare, tutto l’era tornatoalla mente; l’unico che non sembrava preoccupato per le sue risposte era Karnakma Hagor sapeva il perché.

Yasmina e Asia aspettarono che Hagor e Axsterio finisserodi parlare, poi si misero al loro fianco e Yasmina prendendo la mano di Hagordisse:

“Vieni mio principe, la mia amica ed io vogliamomostrare a te e a tuo fratello il palazzo e la terra dove viviamo”, ecosì dicendo s’incamminarono per le strade di Scharon.



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