geografia-letto

La geografia a letto

Fiaba pubblicata da: Marcella Geraci

 

In una casa come tante di un paese come tanti, tutte le mattine, un bambino si alzava dal letto.
 
Michelino era il nome di un corpicino piccinino piccinino, con due grandi occhi ed una cascata di riccioli in testa. E ogni mattina, come tutti i giorni, Michelino lasciava una chiazza bagnata sul materasso.          
 – Ehi, mamma, quella cos’è?         
 – E’ una chiazza quasi a forma di cuore. Manca solo il lembo destro. Somiglia all’Africa …         
 – L’Africa? Che cos’è l’Africa?          
 – E’ un grande spazio di terra pieno di alberi e piante di ogni tipo. E c’è anche un mare di sabbia che si chiama deserto. In Africa è nato il primo uomo ed oggi ci vivono animali di ogni specie. Leoni, tigri, gazzelle, elefanti. E ci sono tanti bambini bellissimi, che non mangiano tutti i giorni ma si vogliono bene, giocano, ridono e qualche volta litigano, come i loro piccoli coetanei di tutto il mondo.

 
Un’altra mattina, Michelino si alzava dal letto, lasciandosi dietro una macchia simile ad un lungo stivale.          
 – Ehi, mamma, quella cos’è? chiedeva allora, con le mutande ancora umide.          
 – Questa volta hai fatto l’Italia.          
 – L’Italia?          
 – E’ il paese dove si inforna la pizza, si mette la pentola sul fuoco per gli spaghetti e si suona il mandolino. La gente ha il cuore grande e le civiltà passate hanno dimenticato qui i loro muri. E’ il paese dove viviamo noi, e per me è il più bello del mondo.

 
E così, tutte le mattine di tutti i giorni dell’anno, Michelino lasciava sul letto un paese nuovo: la Cina, l’Ungheria, il Portogallo, la  Grecia, la  Russia, l’Albania, la Turchia. 
 
Ed ogni giorno, la mamma gli raccontava di fastose città, piatti buonissimi, dolci tipici, bandiere colorate e uomini e donne di tutti i colori. Più di un milione di storie per ogni pezzettino di terra!

 – Mamma, quant’è grande il mondo? le chiese un giorno Michelino.

 – Non basterebbero tutte le pipì di tutti i bambini del mondo per descriverlo.
 – Non c’è una maniera per conoscerlo tutto? 
 – Forse c’è: pensare che ogni donna e ogni uomo, ogni bambina e ogni bambino e ogni essere vivente sulla terra mangia, beve, dorme e sogna. Tutti fanno queste cose in maniera diversa, ma con la stessa voglia di vivere.

 

 



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