Impressa sull’ombelico

Fiaba pubblicata da: Rosy

Sbucciar via le immagini si fatica
come un’arancia
spicchio su spicchio
in ognuno troverai un sorriso
Sul proprio bagaglio vedrò riflessa allo specchio la vera bellezza
di un tempo che verrà e mai se ne andrà via
è festa sotto l’ombrellone
sdraio, telo di mare, cuffie coi fiori di plastica
pinne, palette e secchielli di latta
la vita la famiglia è tavolata
pane amore cibo
Dal mare alla terra
l’arte dell’abbondanza
pasta al forno, parmigiana, cotolette e patatine
con enormi meloni a raffreddar in acqua di mare
messi dentro un sacco ed attaccati ad una corda
il buon caffè dentro la bottiglia scura della birra
Si ritorna ancor bambini
a ripensar il giorno di domenica al mare
i nonni a giocar a carte
le donne a fare il bagno con le sottane nere
e noi costruivamo castelli di sabbia e polpette
che lanciavamo in mare
poi come promesso
il bagno dopo aver trascorso le tre ore dopo l’abbondante pasto
Le manine diventavano rugose
ed il labbro viola
dovevamo uscire a nostro dispiacere
con il richiamo di mamma che gridava “uscite”
pronta subito col suo ovetto di rinforzo e marsala
Eran calde le acque della mia amata Sicilia
lo sono ancora
con le memorie mai sbiadite
limoncello, uva e panini
con frittatine e salumi
non mancavano nelle grandi ceste di vimini
era una vera cuccagna
l’ora del cremino da leccare col sapor della sabbia era tanto atteso
ma pure il ritorno a casa
Osservar da dietro quello specchio
del mio passato
vedo una luce dorata
oggi la pentola borbotta sul vegetale
siamo tutti a dieta e non si cucina più
le vere delizie sono i sapori dimenticati
ti nutri di ricordi verresti riprenderli
il cuore nuota sulle aride onde
son anime immobili
che ricerco ancora e non li ritrovo più
“Le grida di mamma” esci dall’acqua Rosaria…
amo la tavola e sulle gocce d’oro mi immergo
per restar impressa come il costumino che indossavo
sull’ombelico curva e calma ad aspettare
 in ogni sua chiarezza d’amore


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