Il leopardo aveva lasciato suo figlio in un luogo sicuro, ma arrivò l’elefante che lo calpestò con la sua pesante zampa e lo uccise.
Un triste messaggero, allora, lo informò della morte del figlio e il leopardo gli chiese chi lo avesse ucciso.
Il messaggero rispose: “L’elefante ha ucciso tuo figlio!”.
Il leopardo replicò: “l’elefante non ha ucciso il mio figlio. Non ci credo affatto. Me lo hanno ucciso le capre, ne sono certo!”.
Il messaggero insistette nell’accusare l’elefante, ma il leopardo continuava a ripetere: “no, no, no! Non sono state altro che le capre ad uccidere il mio figlio. Ci credo fermamente. E’ colpa delle capre!”.
Il leopardo rabbioso se ne andò ad attaccare e così a fare una strage di quei poveri animali innocenti, uccidendoli uno ad uno in mezzo alla prateria dove stavano pascolando tranquillamente per vendicare il piccolo.
E fino ad oggi è sempre stato così, se ad un uomo viene fatto un torto da qualcuno più forte di lui ed egli non trova la maniera di vendicarsi, si leva sempre contro colui che è più debole
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In memoria delle vittime della tragedia della disperazione del 03/10/2013.
Forse un giorno impareremo che guardare da dove vengono è più importante che guardare dove vanno.
La Redazione
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