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L’Elfo luce

elfo luce

Nel villaggio segreto del Natale viveva un elfo molto particolare.
Si chiamava Luce, ma di luminoso aveva ben poco… almeno nel comportamento.

Luce era famoso per una cosa sola: gli scherzi.

Faceva inciampare le renne mettendo palline sotto gli zoccoli, nascondeva le calze a Babbo Natale, mescolava i pacchi regalo così che un bambino ricevesse una padella invece di un trenino.
Gli altri elfi sospiravano:
«Luce, prima o poi combinerai un disastro!»

E Luce rideva, rideva sempre.
Gli scherzi erano il suo modo di sentirsi importante.

Una fuga dal villaggio

Una sera, dopo l’ennesimo pasticcio (aveva colorato di verde la barba di Babbo Natale), Luce scappò dal villaggio, deciso a fare uno scherzo agli umani.

«Vediamo se anche loro sanno ridere!» disse saltellando nella neve.

Camminò a lungo, tra luci lontane e strade silenziose, finché non sentì un singhiozzo.

L’incontro

Seduta su una panchina, avvolta in un cappotto troppo grande, c’era una bambina.
Aveva gli occhi rossi e le mani gelate.

Luce si nascose dietro un lampione.
Era pronto a farle uno scherzo… ma qualcosa lo fermò.

«Perché piangi?» chiese piano, senza farsi vedere.

La bambina alzò lo sguardo.
«Non ho una casa. Sono sola.»

Quelle parole colpirono Luce più di qualsiasi rimprovero.

Il cuore che cambia

Per la prima volta, Luce non ebbe voglia di ridere.

Uscì allo scoperto e, con un piccolo gesto magico, fece apparire una coperta calda.
Poi del pane, una tazza di latte, una luce soffusa che non scaldava solo il corpo, ma anche il cuore.

La bambina sorrise.
«Sei… un elfo?»

Luce annuì.
«Di solito faccio scherzi… ma oggi no.»

Un nuovo tipo di magia

Quella notte, Luce accompagnò la bambina in un luogo sicuro, dove persone buone potevano prendersi cura di lei.
Ogni passo, ogni gesto, lo faceva sentire diverso. Più leggero. Più vero.

Prima di andare via, la bambina gli prese la mano.
«Grazie. Sei la cosa più bella che mi è successa.»

Luce sentì qualcosa brillare dentro di sé.

Il ritorno

Quando tornò al villaggio, gli altri elfi notarono subito il cambiamento.

Luce faceva ancora scherzi…
ma ora erano gentili.
Facevano ridere, non piangere.

E ogni Natale, di nascosto, Luce torna a controllare che quella bambina stia bene, lasciando una piccola luce accesa sul suo davanzale.

Perché a volte,
anche l’elfo più dispettoso
ha solo bisogno di incontrare qualcuno
per scoprire la magia della bontà.

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