La fata papavero

Fiaba pubblicata da: Monica Spedale

Quando  all’inizio dei tempi tutto era in fase di trasformazione avvenne che il Sole, nel suo percorrere la volta celeste, in un giorno d’estate, guardò alla Terra, e disse sconsolato: “ Oh! In questi giorni così lunghi senza sosta e senza tregua dal mio lavoro, mi sento solo e triste… come vorrei una compagnia per poter chiacchierare un pochino.”

La Terra ascoltò il suo lamento con affettuosa comprensione.

Chiamò i suoi amici elfi e gnomi per cercare aiuto,  chiese  loro di  trovare una soluzione al problema .

Essi convovarono una riunione.Dovete sapere che in quel periodo tutto si stava creando e trasformando.

Tutti i fiori stavano venendo alla luce e venivano man mano messi al loro posto sulla terra. C’era gran fermento…

Tutti gli gnomi e gli elfi dissero la loro per trovare la soluzione , ma nessuna era appropriata per sollevare il Sole dalla sua tristezza.

Il più vecchio e saggio degli gnomi propose:“facciamo entrare le fate, che esse possano viaggiare nei sogni, che vadano in quelli dei bambini e trovino un fiore adatto per l’occasione per poterlo donare al Sole…”

Tutte le piccole fate disponibile partirono per il viaggio dei sogni dei bambini…

Dopo un po’ di tempo esse tornarono una ad una, portando in mano un fiore ciascuna.

Ogni fiore era stupendo, magico e particolare, perché frutto della fantasia creatrice dei bambini…

Sorse così una discussione fra tutti su quale fiore poter scegliere per regalarlo al Sole. Rimasero così in disaccordo, tanto che il vecchio Gnomo non riusciva a decidere quale fosse il fiore più adatto.

In quel mentre arrivò la più piccola delle fate che non era ancora tornata dal suo viaggio.

Il vecchio gnomo la fece avvicinare e le chiese che fiore avesse portato.

Ella disse: “ …Il mio fiore è la creazione di un umile bambino, molto povero. Egli abita in una casupola piccola piccola, in mezzo ad un campo di grano. Egli non possiede nulla e si arrangia con quello che ha per giocare.

Il bambino con sogni molto semplici,  voleva rallegrare il campo dorato di grano con dei fiori, così volle disegnarne uno.

Prese l’unico pastello che aveva di colore rosso e dipinse un foglio. Ritagliò poi dei petali, prese uno stelo di grano e, con l’unico filo nero che aveva, cucì i petali sullo stelo.

Creò così questo fiore, semplice e umile come lui…”

La fatina aprì la sua bisaccia e mostrò il fiore al vecchio gnomo.

Lui lo ammirò con sincero stupore e lo mostrò a tutti.

Disse: “ Ecco!! Questo sarà la fiammella che danzerà nel grano per fare felice il Sole.. esso donerà un tocco di colore rosso nei campi ed anche al Sole sembrerà di vivere un po’ qui con noi sulla Terra… grazie piccola fata.”

Da quel giorno il papavero adorna i prati, i cigli delle strade e i campi di grano con il suo colore rosso intenso.

Al bimbo furono regalati tutti fiori dei sogni, che lui mise nel suo giardino per goderne l’immenso arcobaleno.

 

Il papavero

…io sono la  piccola Fata Papavero,

vivo tra le spighe di grano,

sorrido al sole ,

sorrido al vento,

sorrido alla pioggia,

e non mi abbatto mai;

i bambini giocano con me,

per loro sono una ballerina ,

o una fatina volante,

o un piccolo aquilone lanciato al vento…

sono l’allegria di ogni, prato,

Porto gioia e armonia….

Sono la fiammella del Cielo fatato ,

caduto sulla Terra.



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