Lavagna

C’era una volta unA paese

Fiaba pubblicata da: ClaudiaCenti

C’era una volta una paese dove tutti gli abitanti usavano al contrario l’articolo indeterminativo. Per esempio per dire “uno casa” dicevano “una casa” e per dire “uno strada” dicevano “una strada”. Usavano cioè l’articolo femminile con il nome femminile e l’articolo maschile con il nome maschile…tutto si accordava perfettamente, ma che noia!

Era una paese davvero strano!

 

Pensa che in quel paese avevano capito che i peli del corpo non servono a nulla, avevano capito che erano qualcosa che si tramandava dai tempi della preistoria, ma per la vita che conducevano loro nel mondo moderno, la peluria serviva a poco. Per questo le donne per essere più belle li eliminavano tutti: via i peli dalle gambe, via i peli sotto le ascelle, via i peli dalle sopracciglia…e che dolore e che pazienza per essere sempre depilate!

Anche gli uomini piano piano avevano cominciato a fare lo stesso…ma attento ora, perchè ti faccio ridere! Mentre spendevano una tempo incredibile dietro a questa cura del corpo, si erano al contrario fissati con i peli sulla testa! Quelli sì che gli piacevano! Benchè inutili quelli non erano da togliere, ma da curare! I peli sulla testa dovevano essere lunghi, fluenti, acconciati e sistemati con prodotti specifici…a chi piacevano di un colore, a chi di un altro! C’erano anche le persone addette che nella vita per lavoro si dedicavano solo alla cura dei peli sulla testa.

Pensa che buffi!

Si erano fissati con i peli sulla testa!

Erano un gruppo davvero particolare! Lavoravano tutti come matti per guadagnare dei soldi (i soldi erano piccoli pezzetti di carta e metallo) che poi davano ad altre persone per comprarsi delle cose. Passavano cioè tutte le loro giornate facendo una lavoro che spesso non gli piaceva perchè così mettevano in tasca questi soldi.
Avevano libero solo una giorno alla settimana e di solito i negozi per comprare le cose chiudevano proprio in quel giorno! Ma che sfortuna!
Quando in tasca quei soldi non c’entravano più iniziavano a metterli in delle case apposta perchè li erano più sicuri. Più lavoravano, più avevano pezzetti di carta e più cose potevano prendere, ma in realtà poi gli dispiaceva dare agli altri quello che loro avevano guadagnato e finiva che non compravano mai nulla.
Pensa che quando si sentivano allegri prendevano le forbici e tagliavano i fiori alle piante che avevano in giardino. Poi prendevano questi fiori (con una pezzettino di stelo) e li mettevano in una vaso in casa. Poco dopo ovviamente i fiori morivano lontani dal nutrimento della pianta e allora dovevano buttarli via, togliere l’acqua dal vaso, asciugare il vaso e rimettere tutto in ordine!

Avevano tante abitudini strane…sembra di parlare degli abitanti dei Viaggi di Gulliver, o delle stranezze che incontra Mandelville, o degli uomini di Marco Polo, ma questi sono esistiti davvero!

Alcuni tutti i giorni compravano dei tubicini di carta con dentro del tabacco secco e del catrame, poi accendevano il tutto con un piccolo contenitore di fuoco portatile e appoggiando la bocca sul tubicino respiravano al contrario la carta, il tabacco e il catrame!

Pochi si trattavano bene veramente, anche se credevano magari di farlo. Si concedevano uno settimana di vacanza in posti lontani, una weekend alle terme o uno bella macchina, ma erano soddisfazioni che li rendevano felici per poco tempo! Poi tutto tornava uguale e spesso si ammalavano…sarebbe bastato giocare di più ogni giorno come fanno i bambini! Invece l’obbiettivo di tutti era diventare “adulti”, “responsabili”, “maturi”.

E tristi.



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