Velsa, Velsina, Velsetta
Fiaba pubblicata da: Redazione
Molti, ma molti, anni fa in un castello circondato da enormi alberi, viveva un re Gallo con tre figlie di nome … Velsa, Velsina e Velsetta.
Erano dei pulcini molto brutti avevano le zampe alte alte secche e di colore nero per questo il padre li teneva chiuse nel castello si vergognava non li faceva vedere a nessuno è gli puzzavano, pure le zampette Nel giorno del compleanno del re Gallo fu organizzata una grande festa in suo onore…. musica cibo è balli.
Velsa,Velsina e Velsetta furono rinchiuse dentro grandi anfore di creta è tappate con con un tappo di sughero così non si sentiva la puzza delle loro zampette.
Ebbero inizio le feste che durarono un mese il re Gallo si dimenticò delle figlie.
Pulcino si sposò con una Tacchina una dama elegante con un paio di baffi attorno al becco attorcigliati con un filo di paglia nera.
Portò con se abiti è gioielli in quantità che, non bastò tutto il castello a contenerli.
Passarono molti anni e dei pulcini neri non si ricordò nessuno.
Una notte di tempesta dalla finestra del palazzo entrò un fulmine che squarciò le tre anfore dove erano nascoste. Velsa, Velsina e Velsetta si trovarono fuori impaurite era da molto tempo che non si vedevano e neppure si riconobbero: erano diventati dei bellissime pulcini con piume morbide giallo oro e non gli puzzavano più le zampine perchè al posto delle zampine avevano dei gigli bianchi.
Vollero uscire fuori per farsi vedere di come erano diventati belli, ma La Tacchina matrigna per gelosia li cacciò fuori dal castello dicendogli di non tornare più.
Prima di cacciarli le consegnò tre topolini, tre gomitoli di lana una verde una rossa e l’altra blu e tre pezzetti di formaggio per il loro lungo viaggio di non ritorno.
Li salutò di nascosto dal re Gallo tutta contenta di averli mandati via per sempre.
I poveri pulcini si incamminarono lungo la strada con i loro zainetti costruiti con foglie di banana e lattuga, non conoscevano nessuno e cammina, cammina si fermarono a riposare stanchi vicino ad un grande fungo alto e grande.
Questo fungo aveva in testa un cappellino bianco con palline arancio ed una formica che faceva da guardia. Bussarono alla porta e aprì un coniglietto con una carota in bocca. Entrarono impauriti videro un tappeto di margherite coperto di chicchi di grano dorato, fragoline e lamponi come candele.
In quel fungo abitavano tre ninfe sorelle chiamate Vola, Violì e Violà, avevano ali di merletti e spruzzavano miele profumato.
Gli raccontarono la loro avventura. Le ninfe ebbero pietà, così Velsa, Velsina e Velsetta decisero di stare con loro.
Seminarono i tre pezzetti di formaggio in un campo di papaveri e dopo un giorno, germogliò un albero di formaggio che i topolini non finivano più di mangiare, ne mangiarono così tanto che diventarono grandi e grossi, trovarono moglie e si sposarono.
Con i gomitoli di lana i pulcini si cucirono degli abiti da ballo con tanti lustrini luccicanti, incontrarono dei Galletti verdi e si sposarono. Nacquero da uova dorate tanti piccoli pulcini di colore giallo, oro, verde.
Vissero felici e contenti e ricchissimi.
Giunse la notizia al castello che i pulcini erano diventati ricchi e belli, per la collera la Tacchina matrigna si soffocò con un chicco d’uva che le si strinse il collo e non riuscì più a parlare, mentre al Gallo re fu tolta la corona