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Tutte le fiabe che parlano di "cucina"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "cucina", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

La carotina Marilù

La dispettosa ed orgogliosa carotina Marilù,avendo litigato con il signor Sedano non voleva entrare nel ragù. Cipollina e Frate Olio in silenzio e per la pace non difesero nessuno,ma suor Padella che benedice ogni dì… La carotina Marilù

La signora di Varese e altri personaggi

C’ERA UNA BIMBA DI TORINO

C’era una bimba di Torino
che come cappello indossava un calzino
perché diceva: “Ogni altro cappello
mi farebbe crescere in testa un fornello.”
Quella birichina bimba di Torino.

C’ERA UNA SIGNORA DI VARESE

C’era una signora di Varese
che tanto amava mangiare la Caprese
ma quando un giorno non trovò in casa mozzarella e pomodorini
la si sentì scendere rotolando veloce gli scalini.
Quella golosa signora di Varese.

La signora di Varese e altri personaggi

Mastro Peperoncino

Tratto da “PAESI CHE VAI,  FILASTROCCHE CHE TROVI”

In Calabria, a pochissimi peperoncini da Catanzaro
esiste un bel paese, Taverna, perla rara.

Lì esistono cinquecentosette osterie,
settecentoquattro pastifici e duecentouno pizzerie.

Ecco il perché del nome. Il piatto preferito: gran bucatino all’arrabbiata.
Se vai in giro per il paese tutti sono allegri prima della scorpacciata

Mastro Peperoncino

Lo chef di Qaqortoq

In una piccola città della Groenlandia di nome Qaqortoq
c’era uno chef che amava cucinare le uova alla coque,
ma ben non sapeva il tempo di cottura dell’uovo
dato che per lui era qualcosa di nuovo.

Era specializzato in salmone affumicato, conosceva tutte le ricette:
salmone al limone, con olio, cipolline e a fette.
Nessuno sa bene perché giunse in quel luogo freddo e di gelo.
Egli era triste, sempre pensoso e assai solo.

Lo chef di Qaqortoq

Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

Tropez era un piccolo e simpatico topino, dal ciuffo rosso e dalla parlantina veloce, che lavorava come fattorino per il ristorante “La piccola osteria del gusto” a Montmartre, nella città di Parigi, il cui proprietario era Monsieur Souris, ricco topino trasferitosi in Inghilterra.

Ogni sera, con la sua vespetta gialla, Tropez girava in lungo e in largo per le strade parigine consegnando il piatto forte del locale, ovvero le gustose e famose pizze di Monsieur Le Rongeurs, il più grande chef di tutta la città.

La quattro formaggi era la pizza più richiesta e fuori dal locale i topini facevano la fila per entrarvi.

Tropez,che aspirava a diventare lui stesso chef e pizzaiolo, tra una consegna e l’altra, cercava ogni volta di poter realizzare la pizza dei suoi sogni, quella che secondo lui avrebbe raggiunto il successo immediato in tutta Parigi.

Ma Monsieur Le Rongeurs non permetteva mai a Tropez di avvicinarsi al tavolo di preparazione, né al forno dove il maestoso chef voleva esser il solo e l’unico a prendersi tutti gli onori.

Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

Celestino Mingherlino e i Fiori Lacrimosi

– Aaah, che bella, la primavera – sospira tra sé e sé Celestino Mingherlino, alla finestra.

Il bosco è un tripudio di colori: il verde brillante degli alberi, quello più tenero dell’erba fresca, i fiorellini appena spuntati, il profumo del polline e dell’aria.

– Vado a fare la spesa al mercato – annuncia Celestino ai gatti e al canarino Clo.

Una passeggiata energizzante è proprio ciò che ci vuole in questo bel mattino.

Al mercato, Celestino fa incetta di fragole.

“Voglio prepararle con una bella spruzzata di panna, per la merenda” pensa. Compra poi verdura di stagione e un paio di cestini di vimini che gli servono per riporre gomitoli di lana e scampoli di stoffa.

Celestino Mingherlino e i Fiori Lacrimosi

Celestino Mingherlino e Prisco Princisbecco

Celestino Mingherlino è un ottimo cuoco.

Non ha mai frequentato scuole di cucina, la sua è pura passione. Cucina da sempre, in ogni momento della giornata. Prepara ogni genere di leccornie, inventa ricette nuove, è un vero professionista.

I dolci, poi, non parliamo dei dolci.

Si dà il caso che, per inaugurare la stagione estiva, Boscofiorito organizzi una grande festa di tre giorni coinvolgendo anche gli abitanti del paese. A Roccabretella tutti gli esercizi commerciali partecipano con entusiasmo all’iniziativa.

Celestino Mingherlino e Prisco Princisbecco

Celestino Mingherlino e il ritorno dei Verdastri

È un’afosa mattina di giugno.

Una primavera capricciosa sta infastidendo gli abitanti del paese e del bosco con scrosci di acquazzoni e pioggerelle antipatiche.

Il tipico profumo di erba e foglie bagnate sembra non esistere più, al suo posto un caldiccio umido e malato che si appiccica addosso e fa sudare tanto costringe tutti a rimanersene nelle proprie casette con le persiane socchiuse, cercando di acchiappare un po’ di fresco nella penombra.

Questo clima non fa certo bene al povero Celestino Mingherlino che, malgrado la salute di ferro e l’incrollabile ottimismo, soffre di reumatismi da umido.

Celestino Mingherlino e il ritorno dei Verdastri

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