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Tutte le fiabe che parlano di "cane"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "cane", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il picchio e il cane

Un picchio sonnecchiava sul ramo di un albero, quando il silenzio fu interrotto da un vivace cagnolino che cominciò a scorrazzare tutto intorno.   

“E’ mai possibile che non si possa riposare in pace neanche per un minuto?” brontolò il picchio fra sé e sé, mentre il cane saltellava e scondinzolava facendo un grande baccano. Chiuse gli occhi con decisione, ma quando dopo pochi minuti li riaprì, per poco non gli venne un colpo. Il cagnolino, contro ogni logica, aveva cominciato a ruotare su se stesso tenta disperatamente di mordersi la coda.

Il picchio si gettò in “picchiata” sul cane “ma sei impazzitò?” urlò “sei un autolesionista o cosa?”    

Il cane lo fissò con i due occhioni nocciola sinceramente stupito “E’ tutto ok amico, sto solo giocando” disse placidamente.

Il picchio resto basito. Lo scrutò sospettoso per alcuni secondi, e poi se ne volò via.

Il picchio e il cane

Le fatine dei cuccioli

Quando Pallina arrivò nella famiglia di Luca ci fu una grande festa.

Un giorno il papà si ritirò dal lavoro tutto elettrizzato con una scatola di scarpe ben stretta sotto il braccio.

Appena entrò in casa chiamò con tono concitato la moglie e il figlio che subito corsero da lui preoccupati che fosse successo qualcosa. Invece lui rideva allegro, mise la scatola sul tavolo e tolse il coperchio ed ecco apparire sul fondo un batuffolo bianco, un musino nero e due occhi brillanti. Non si può descrivere la gioia di Luca e l’amore che unì da quel momento in poi il bimbo di cinque anni e il cagnolino di appena quaranta giorni.

Crebbero insieme, non si lasciavano mai se non quando era proprio impossibile stare insieme, a scuola per esempio. Il momento più bello era quando andavano al parco ed entrambi incontravano i propri amici.

Le fatine dei cuccioli

Galak ama il cioccolato bianco

Galak è un maremmano bianco, il cane di Alfredo, è molto affettuoso, ma fa mille disastri.

Tira Tovaglie e lenzuoli, e attende la colazione.

Galak ama il cioccolato, ma quello bianco dopo varie volte il nome da Gala è diventato Galak per essere meglio ricordato.

Ama la neve.

In una giornata di neve ha trovato una ballerina bianca in giardino, ora è volata via ma lui l’ha cerca ancora.

Galak ama il cioccolato bianco

La barboncina di pezza

Dovevo avere cinque o sei anni. Non so che malattia presi, ma ricordo che dovevo sottopormi a una cura di punture. A me soltanto la vista dell’ago mi terrorizzava (adesso come allora). Né mia madre, né la sua amica, né la figlia della sua amica riuscivano a tenermi fermo per farmi la puntura. Era diventato davvero un bel problema!

Mia madre era disperata: ogni volta che mi trascinava in quella casa sembrava che portasse un agnello al macello. Finché un giorno la ragazza delle punture s’accorse che a me piaceva una cagnolina di pezza che se ne stava al centro del letto.

Era una barboncina nera, con una linguetta rossa, gli occhietti, anche se di plastica trasparente, erano vispi, vispi. Era fatta a grandezza naturale. Io non avevo mai avuto un cucciolo vero, e m’innamorai di quel cucciolo di pezza.

La barboncina di pezza

Il fiuto speciale di Arco

C’era una volta, neanche tanto tempo fa, un cane di nome Arco. Apparentemente era un cane come tutti gli altri: di razza meticcia, stazza media, pelo lungo nero e occhi color ambra. A distinguerlo dagli altri cani era sin da cucciolo, quel suo fiuto a dir poco particolare.

Non è che di udito e vista ne avesse di meno, erano altrettanto sviluppati, ma del fiuto, così raffinato, potevano essere invidiosi i migliori cani da caccia.

Il proprietario di Arco era il Taglialegna del paese, un omone robusto, burbero, chiuso e solitario, dai modi poco gentili. Taglialegna non s’interessava molto del suo cane. L’aveva preso per fare la guardia alla sua legna e una volta che gli dava da mangiare e bere, per lui finiva lì.

“Non ha il guinzaglio, lo lascio libero di girare attorno alla casa, insomma, è soltanto un cane, cosa vuole di più?!”

Il fiuto speciale di Arco

Un nuovo amico per Nicola

A spasso nella foresta
seguito da Birillo, cane anziano e arzillo
amico fedele dei suoi quattro anni
Nicola riccetto incontra Saurino
Dinosauro piccino che ha marinato l’asilo.

-Stiamo alla larga!- gli dice Birillo
-di sicuro è affamato e in cerca di cibo-
-Non avere timore- risponde Nicola-
sono certo che cerca invece amici di giochi.

Un nuovo amico per Nicola

L’ultimo canto del gallo

C’era una volta una piccola casupola diroccata, abitata da tre animali: un cane, un gatto ed un gallo.

Un tempo quel rudere era la casa di un contadino, una persona per bene, che non aveva nessuno a cui lasciare i propri averi.

Così i tre animali, alla morte del padrone, avevano cercato di convivere dividendosi i compiti: il cane faceva la guardia, il gatto andava a caccia di topi e di selvaggina, e il gallo dava la sveglia, salutando il sole giorno dopo giorno.

Il cane e il gatto, dopo anni di lotta, erano riusciti a mantenere la pace, e il gallo, che se ne stava in disparte, era molto affezionato ad entrambi.

La tranquillità fu peró sconvolta dall’arrivo di una volpe, furba e maliziosa, che aveva chiesto ospitalità in cambio di un contributo alle provviste.

L’ultimo canto del gallo

La piccola Annie // Il ladro di biscotti

Qui tutti i racconti della serie “La piccola Annie”.

Come aveva ben detto Annie il giorno seguente aveva serbato per lei una nuova,imprevedibile avventura.

Anche quella mattina Annie si alzò presto, scese giù in cucina e vide la mamma indaffarata tra i fornelli.

“Buon giorno mamma, c’é qualche novità?” chiese Annie.

“Proprio nessuna; a proposito hai qualcosa da dirmi?”.

“Certo mamma,vorrei, se non ti dispiace, assaggiare uno dei biscotti che hai fatto ieri per il mio compleanno”.

La piccola Annie // Il ladro di biscotti

Il lupo della Finlandia

La Finlandia è un grande paese che ha immense pianure e immense foreste.

Sonia era una piccola contadina che abitava in un villaggio situato all’estremità di una foresta.

Un giorno d’inverno il padre della bimba, attraverso una foresta, andò alla città con la slitta tirata da una renna; portò con sè la piccina e un grosso cane bianco, Neva, ch’ella amava assai.

Quando tornarono, già scendeva la notte. La slitta scivolava dolcemente, senza scosse e rapidissima, sulla candida neve.

Il lupo della Finlandia

Una donna “fatale”

In un piccolo villaggio,
sulle rive del Ticino,
abita un ragazzo con il suo cagnolino.
Il ragazzo si chiama Doriano, un nome assai strano per un vile marrano:
piccolo, biondo, tozzo e paffutello,
all’apparir gentile e simpatico
era in realtà un grandissimo monello.
Perfido d’animo e duro di cuore cercava sempre di gettare tra i suoi compagni il malumore.
Un dì passando per la via incontrò quella che sembrava una fata buona
ma in realtà era Bertona, la strega bacchettona.

Una donna “fatale”

Il re cane

Il cane, in epoca feudale assumeva spesso il ruolo di gran protagonista.

Ad esempio il Cane-Re, Sueing, ricevette il trono dal suo padrone, il principe Osten di Norvegia, che voleva vendicarsi dei suoi sudditi, rei di aver ucciso suo padre, sovrano legittimo.

Così i fieri norvegesi dovettero tributare onori reali ad un semplice alano.

Col passare del tempo, questo personaggio, che sembrava uscito da una fiaba, non si tramutò però in un uomo, come da copione, ma rimase fedele alla sua identià canina.

Morì coraggiosamente in un combattimento contro un lupo (allora i lupi erano molti di più e molto feroci).

Se la difesa dai nemici è una caratteristica di un buon governo, allora si può dire che, Suening è stato all’altezza del suo rango fino alla fine dei suoi giorni.

Il re cane

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